Il pianista siriano Aeham Ahmad al Palamostre di Udine
Dalle strade di Damasco ai teatri del mondo: «Mi vergogno perché la mia gente rischia»
UDINE. A guardarlo potrebbe sembrare un ragazzo qualunque, un nome dalla sonorità di un incompleto anagramma. L’unica spontanea certezza sta nell’essere figlio di una patria lontana, quella Siria ormai irriconoscibile, deformata dalle bombe e soffocata dal sangue.
Ma Aeham Ahmad non è solo un giovane rifugiato. Basta guardargli le dita oblunghe e pesate per ritrovarsi nello specchio del suo animo. Quelle mani che posate su un pianoforte per le strade di Damasco l’hanno consacrato al mondo come . Il...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto