Dai campi della Puglia alle fabbriche friulane: ecco chi era l’operaio morto il primo giorno di lavoro
Donato Moggi è rimasto ucciso nel cementificio di Fanna. Il ricordo della sorella: «In Friuli per la naja, accettava ogni impiego»
RAGOGNA. L’operaio in Friuli, a occuparsi di piccole manutenzioni con contratti rigorosamente a tempo determinato, che duravano poche settimane, mesi nelle migliore delle ipotesi.
E il bracciante agricolo - tanto sudore e pochi euro l’ora - quando il natio Salento chiamava: era stato nel Tavoliere a potare gli ulivi fiaccati dalla xylella, poi nei campi della sua Carosino, settemila anime a pochi passi da Taranto.
Figlio di un mondo che gozzoviglia al tavolo del precariato smodato, Donato Maggi è...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto