Quell’affetto smisurato per un figlio del mondo
Fiumicello, dagli amici di Giulio Regeni l’invito a seguire il suo esempio: ci invitava a essere indipendenti. Un ex insegnante di liceo: era capace di andare nel fuoco per ciò che credeva
FIUMICELLO. Le mura della scuola materna non riescono a ovattare completamente lo scoppiettio di gioia, felicità e spensieratezza. Quel festante frastuono si annega all’esterno nel dolore, nella compostezza e nel silenzio.
Due mondi contigui – e soltanto apparentemente distinti – a palesare quelle connessioni di cui ha parlato don Gigi Fontanot, riassumendo l’avidità di Giulio nel saper mettere assieme tasselli dello stesso puzzle. Giulio era uno che univa, che collegava. Che sapeva riassumere dopo aver sfrucugliato. Che ricercava, appunto,...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto