Troppi misteri irrisolti e l’ombra delle “squadracce”
Il luogo del ritrovamento dista 30 chilometri dalla metro che prese quella sera. Nel giorno della scomparsa arresti e perquisizioni anche da parte di paramilitari
UDINE. Tanti, troppi misteri e lati oscuri avvolgono, ancora, gli ultimi giorni, se non ore, di vita di Giulio Regeni. Dal momento della sua scomparsa, lunedì 25 gennaio, a quello del ritrovamento del cadavere, ai margini dell’autostrada che collega il Cairo ad Alessandria, è un susseguirsi di incongruenze e nodi irrisolti che il team misto italo-egiziano incaricato di eseguire le indagini dovrà provare a sciogliere.
Le tracce dello studente friulano, infatti, si perdono attorno alle 20 di quel maledetto...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto