Morti sul lavoro: 559 decessi tra gennaio e luglio. Dato in crescita rispetto allo scorso anno
Nonostante le tragedie si ripetano sempre più spesso, le denunce sono diminuite rispetto al 2022
Sono 559 i morti sul lavoro in Italia nei primi sette mesi del 2023. Un numero altissimo, riportato da Inail, che non conta nemmeno gli episodi avvenuti ad agosto e settembre. L’ultimo incidente, avvenuto poche ore fa, si è verificato oggi a Casalbordino, in cui hanno perso la vita tre persone a causa di un’esplosione in una fabbrica. Il dato è in aumento rispetto a quello dello stesso periodo dell'anno precedente quando in sette mesi si ebbero 569 morti sul lavoro. Nello stesso mese di luglio, il dato complessivo tra i due anni è identico (73 decessi): nel 2023 il Sud ha però registrato 29 morti di cui 10 solo in Puglia.
Diminuiscono le denunce
Ma i numeri sono ancora più preoccupanti. Infatti sono in calo le denunce di infortuni nei primi sette mesi del 2023 che si fermano a 344.897, a fronte delle 441.451 registrate nello stesso periodo dell'anno. Solo nel mese di luglio 2023 se ne sono registrate 43.465 denunce contro le 50.672 dello stesso mese dello scorso anno.
La tragedia di Casalbordino
L’ultimo episodio della lunga lista di tragedie sul lavoro è accaduto a Casalbordino, in provincia di Chieti. Secondo le prime ricostruzioni un’esplosione si sarebbe verificata alla Sabino Esplodenti del Comune abruzzese, per cause ancora in corso di accertamenti. Secondo le prime informazioni fornite dal 118 ci sarebbero tre vittime. Nel 2020 in un altro incidente persero la vita 3 operai.
La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche e si trova a Casalbordino, in provincia di Chieti. L'ultimo incidente mortale in Abruzzo che ha riguardato fabbriche o depositi di materiale pirico risale allo scorso febbraio quando un uomo morì nell'esplosione di un deposito alle porte di Teramo.
L'azienda del vastese non è nuova a queste tragedia: nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall'innesco di una spoletta; e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un'esplosione.
La strage di Brandizzo
Uno degli episodi più gravi avvenuti nell’ultimo anno è quello di Brandizzo, nel torinese. La notte tra il 30 e il 31 agosto hanno perso la vita cinque persone, travolte da un treno in corso durante il turno. Una tragedia accaduta perché non era stata ancora interrotta la circolazione (la dirigente di movimento a Chivasso, Vincenza Repaci, non aveva autorizzato Antonio Massa, preposto Rfi alla sicurezza del cantiere indagato insieme all'altro sopravvissuto, Andrea Gibin Girardin). Quella tragica notte persero la vita Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Aversa, Giuseppe Sorvillo e Giuseppe Lombardo. I cinque operai avrebbero dovuto svolgere un lavoretto da poco e che sarebbe durato un paio d'ore al massimo.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto