Amburgo, chi è l’ex testimone di Geova dietro la strage nel tempio: otto morti nella notte dell’orrore
L'attentato nel quartiere Grossborstel durante una celebrazione religiosa. Si tratterebbe di un uomo di 35 anni che lavorava in un business center
Un bagno di sangue, è così che il tabloid Bild definisce la carneficina avvenuta ieri sera intorno alle ventuno e costata la vita a otto persone durante la funzione religiosa nel luogo di culto dei Testimoni di Geova ad Amburgo. Altissimo anche il numero dei feriti, almeno otto. Dietro la strage ci sarebbe un uomo di 35 anni. Sarebbe stato lui ad aprire il fuoco nella Sala del Regno – il nome del luogo sacro della comunità religiosa - vicino al ponte Deelboege, nel quartiere di Grossborstel ad Amburgo.
Chi è il killer
Il presunto autore della sparatoria in una chiesa dei Testimoni di Geova ad Amburgo è stato identificato il 35enne Philipp F. Lo riportano Der Spiegel e Bild. L'uomo si presentava come un consulente aziendale sul suo sito web. Anche se, secondo i media tedeschi, le sue referenze risultano «dubbie» e piuttosto «strane». Sul suo sito web, l'uomo offriva servizi di consulenza in aree che vanno dal «controlling» alla «teologia», chiedendo una tariffa giornaliera astronomica per i suoi servizi. F. ha scritto che «poiché di solito è consigliabile vedere le cose in un contesto più ampio, la mia tariffa giornaliera minima è di 250.000 euro più Iva al 19 per cento». L'uomo giustificava l'enorme importo del compenso dicendo che il suo lavoro generava «almeno 2,5 milioni di euro» per i suoi clienti. Sotto la dicitura 'I miei valori fondamentali', aveva scritto: «Integrità, fiducia e massime prestazioni sono i valori che rappresento, che sostengo e applico». Secondo la sua stessa descrizione, F., è cresciuto in una famiglia rigorosamente evangelica a Kempten in Allgäu. Dopo un apprendistato in banca, ha studiato economia aziendale. Successivamente ha ricoperto «diverse posizioni dirigenziali orientate a livello internazionale». Si è descritto come un "convito europeo". Secondo le informazioni di Spiegel, F. aveva un porto d'armi ed era anche un ex membro della congregazione dei Testimoni di Geova.
La strage
Al piano superiore del tempio, in tarda serata, è stata trovata una persona morta che gli inquirenti ritengono possa essere l'autore del massacro compiuto nell'edificio, «ma non è ancora certo al cento per cento che si tratti dell'aggressore», ha detto il portavoce della polizia nella notte. La polizia ha catalogato il massacro come un cosiddetto "Amoktat", il termine con cui in tedesco si indica il gesto di un folle che spara nella mischia. Ma maggiori dettagli si avranno durante la conferenza stampa prevista per l'ora di pranzo.
Il movente della strage è comunque ancora sconosciuto ma l'allarme fino a tarda sera era ancora alto e la polizia invitava via Twitter la cittadinanza a rimanere in casa e non usare le linee telefoniche per via di un «pericolo estremo». Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto mentre la sparatoria era ancora in corso.
Lo choc del sindaco
La carneficina è avvenuta in una zona di benestanti della città. Il sindaco di Amburgo, il socialdemocratico Peter Tschentscher, successore di Olaf Scholz alla guida della città, è stato informato mentre era in vacanza. Il cancelliere federale stamattina ha espresso il suo cordoglio su twitter: “Notizie terribili da Amburgo. Divere persone di una comunità di Geova sono rimaste vittime di un brutale atto di violenza ieri sera”.
Dopo aver invitato la popolazione a restare chiusa in casa, la polizia ha lanciato una gigantesca caccia all'uomo ed evitare altre vittime. Ma nel corso della notte anche questa certezza è andata sfumando. Il sospetto è che l'autore della strage possa essere appunto rimasto nascosto nell'edificio. Il portavoce delle forze dell'ordine ha aggiunto che «quando la polizia è stata allertata siamo intervenuti molto velocemente perché eravamo vicini al luogo del fatto». Arrivati in chiesa gli agenti hanno udito ancora uno sparo. Al piano superiore dell'edificio è stata intercettata una persona che non si esclude possa essere il responsabile o uno dei responsabili. Ma «anche questo non è ancora chiaro», ha continuato il portavoce, sottolineando che le verifiche erano ancora in corso.
Il movente
Sul movente, a tarda notte, era il buio assoluto. Il fatto che sia stato preso di mira un movimento religioso ha fatto subito sospettare che si trattasse di un atto di terrorismo, forse di matrice islamista. I Testimoni di Geova sono chiamati in Germania bibelfoscher, cioè studenti della Bibbia, ma finora non erano mai stati presi di mira dall'estremismo jihadista. In Germania i testimoni di Geova sono quasi 200.000, una delle comunità più grandi in Europa.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto