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Chiese in Provincia di Pordenone - città di Pordenone Città: Concattedrale di San Marco Evangelista

Concattedrale di San Marco Evangelista
Chiesa Concattedrale di San Marco Evangelista S. Marco Evangelista

PORDENONE / PORDENONE città
Piazza San Marco, 8 - Pordenone (PN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Concordia - Pordenone
Tipologia: chiesa
Le prime notizie certe della Chiesa Concattedrale di San Marco Evangelista risalgono al XIII secolo e parlano di un edificio ad un'unica navata con copertura a capriate lignee e tre cappelle absidali a fondo piano e volta a crociera. Solo in seguito, nel XIV secolo, l’aula è stata dotata di presbiterio con abside poligonale e due cappelle laterali con fondo piano in un progetto, non realizzato, che prevedeva l’ampliamento della stessa da una a tre navate. Nel XV secolo alle estremità del... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Le prime notizie certe della Chiesa Concattedrale di San Marco Evangelista risalgono al XIII secolo e parlano di un edificio ad un'unica navata con copertura a capriate lignee e tre cappelle absidali a fondo piano e volta a crociera. Solo in seguito, nel XIV secolo, l’aula è stata dotata di presbiterio con abside poligonale e due cappelle laterali con fondo piano in un progetto, non realizzato, che prevedeva l’ampliamento della stessa da una a tre navate. Nel XV secolo alle estremità del transetto sono state aggiunte le due cappelle laterali dedicate l’una al Ss. Sacramento e l’altra ai Santi Pietro e Paolo. È il 1718 e nel cantiere della navata si progetta e realizza un radicale mutamento decorativo di linguaggio neoclassico: l'assetto architettonico di carattere medievale goticheggiante viene mascherato sotto un nuovo rivestimento impostato su linee architettoniche che rivisitano l'antico rappresentando lesene con capitello corinzio a sostegno di un'unica trabeazione che corre lungo tutto il perimetro della navata; mentre la copertura a capriate è nascosta da una volta a vela. L’anno successivo viene ridefinita la pavimentazione e vengono costruite ex novo sei cappelle laterali, tre per lato, provviste di altari marmorei di cui cinque provenienti dalla chiesa del Rosario, successivamente demolita. Il XX secolo vede nella Concattedrale un intervento strutturale della copertura: vengono sostituite le capriate guaste, è consolidato il tiburio e la cupola e viene realizzata la revisione statica del tetto. Seguono lavori di revisione generale quali la copertura della navata, la centinatura del soffitto settecentesco con conseguente perdita dell’affresco del Venier datato 1722. Sempre nel XX secolo i lavori di restauro hanno interessato le seguenti parti: demolizione di corpi tecnici posti a ridosso dell’abside destra e della sacrestia; rimozione dei tettucci posti a protezione dei due ingressi laterali; abbattimento del corpo affiancato alla cappella del Ss. Sacramento; ripresa dei paramenti originari dei mattoni a vista mentre gli interventi architettonici successivi all’epoca medievale sono stati lasciati con i loro intonaci originali. Nel 1956 sono state rimosse le sovrastrutture neoclassiche, per dare luce alle originarie linee tardo romaniche del tiburio e della cupola, e sono stati liberati i quattro grandi archi ogivali della crociera. Nel 1965 la cappella dei Santi Pietro e Paolo, la cappella di San Nicolò e la cappella Mantica vengono ripristinate nel loro assetto originale; mentre nelle cappelle laterali vengono riaperte le monofore originali. A seguito del sisma avvenuto nel maggio del 1976 gli interventi si dividono principalmente in due categorie: interventi di consolidamento strutturale ed interventi di restauro pittorico e decorativo. Gli interventi a livello impiantistico videro la posa in opera di un nuovo sistema di riscaldamento a pavimento e l’ammodernamento dell’impianto elettrico. Il duomo venne inoltre dotato di impianto antifulmine e antifurto. Le pietre tombali, rinvenute durante il rifacimento della pavimentazione e la posa dell’impianto di riscaldamento, vennero restaurate e collocate in ordine cronologico sul tratto di mura trecentesche in prossimità dell’edificio. A seguito di indagini archeologiche nei recentissimi lavori si è ritenuto opportuno ricollocare l'antico fonte battesimale nell'ambiente destinato nel tempo a sagrestia, ritenendolo il battistero originale; si sono creati opportuni spazi esterni all'architettura della Concattedrale destinati alla funzione di sagrestie ed ambienti di servizio.

Coperture

presbiterio e cappelle laterali con volta a crociera, transetto con tiburio e cupola, navata con volta a vela.

Elementi decorativi

la facciata, dall'intonaco rosato, è incompleta ma impreziosita dal portale di Giovanni Antonio Pilacorte (datato 1511): al riquadro, sostenuto da alte basi e architravato, se ne addossa arretrato un secondo. Il tutto è sormontato da una lunetta, posta

XIII - XIII (preestistenza edificio)

Notizia relativa a edificio ad un'unica navata con copertura a capriate lignee e tre cappelle absidali a fondo piano e volta a crociera

XIV - XIV (ampliamento edificio)

Realizzazione del presbiterio con abside poligonale e due cappelle laterali con fondo piano in un progetto di ampliamento dell'aula a tre navate non realizzato

XV - XV (nuova edificazione cappelle laterali)

Costruzione di due cappelle laterali (del Ss. Sacramento e dei Santi Pietro e Paolo) alle estremità del transetto

1718 - 1718 (rifacimento interno)

Nel cantiere della navata si progetta e realizza un radicale mutamento decorativo di linguaggio neoclassico: l'assetto architettonico di carattere medievale goticheggiante viene mascherato sotto un nuovo rivestimento impostato su linee architettoniche che rivisitano l'antico rappresentando lesene con capitello corinzio a sostegno di un'unica trabeazione che corre lungo tutto il perimetro della navata; la copertura a capriate è nascosta da una volta a vela

1719 - 1719 (edificazione navata)

Definizione della pavimentazione ed edificazione ex novo di sei cappelle laterali (tre per lato) provviste di altari marmorei di cui cinque provenienti dalla chiesa del Rosario (successivamente demolita)

XX - XX (intervento strutturale navata)

Opere d’intervento strutturale alla copertura, quali: sostituzione delle capriate guaste, consolidamento del tiburio e della cupola, revisione statica del tetto; revisione generale della copertura della navata (intervento nell’armatura lignea portante: capriate, terzere, correntini, tavolato); intervento nella centinatura del soffitto settecentesco con conseguente perdita dell’affresco datato 1722 (opera del Venier)

XX - XX (restauro edificio)

I lavori di restauro hanno interessato le seguenti parti: demolizione di corpi tecnici posti a ridossi dell’abside destra e della sacrestia (destinati a centrale termica e depositi); rimozione dei tettucci posti a protezione dei due ingressi laterali; abbattimento del corpo affiancato alla cappella del Ss. Sacramento (una scala a chiocciola che permetteva l’accesso ad ambienti sovrastanti la cappella stessa); ripresa dei paramenti originari dei mattoni a vista; gli interventi architettonici successivi all’epoca medievale sono stati lasciati con i loro intonaci originali)

1956 - 1956 (rifacimento edificio)

Le sovrastrutture neoclassiche sono rimosse per dare luce alle originarie linee tardo romaniche del tiburio e della cupola; vengono liberati i quattro grandi arconi ogivali della crociera

1965 - 1965 (ripristino cappelle laterali)

La cappella dei Santi Pietro e Paolo, la cappella di San Nicolò e la cappella Mantica vengono ripristinate nel loro assetto originale; nelle cappelle laterali vengono riaperte le monofore originali

XXI - XXI (restauro post terremoto edificio)

Gli interventi si dividono in due categorie: interventi di consolidamento strutturale e di restauro pittorico-decorativo. I fondi stanziati dal Ministero vennero destinati ad una revisione statica ed al consolidamento delle strutture murarie. Gli interventi riguardarono: rinforzo del tiburio; consolidamento differenziato delle facciate perimetrali della navata, delle cappelle e dell’abside di San Nicolò con rinnovamento della copertura; rifacimento della copertura della navata, dell’impianto di riscaldamento e della pavimentazione con posa in opera di lastre in marmo giallo e rosso Verona. Il restauro pittorico-decorativo: rintonacatura dell’esterno; tinteggiatura dell’interno; consolidamento degli altari barocchi; pulitura e integrazione di cornici, capitelli, cimose, basi, coronamenti e statue; abbassamento dell’altare maggiore di 50 cm per riportarlo alle linee originali; restauro degli affreschi danneggiati e pulitura dei restanti.

XXI - XXI (nuova destinazione d'uso cappelle laterali)

A seguito di indagini archeologiche si è ritenuto opportuno ricollocare l'antico fonte battesimale

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