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Chiese in Provincia di Gorizia - città di Turriaco: Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco
S. Rocco
Dettagli
La parrocchiale di Turriaco, che deve il suo aspetto attuale ad un lungo restauro generale realizzato tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta del secolo scorso, si ricollega ad una tipologia di chiese ben radicata sul territorio di matrice veneta, trasposta attraverso maestranza friulane, essendo la chiesa dapprima sotto la giurisdizione del Patriarcato di Aquileia ed, in seguito alla sua soppressione avvenuta nel 1751, fino al 1818, entro la giurisdizione dell’Arcidiocesi di Udine. Costruita, come molte altre chiese del territorio, ad inizio Settecento, ex novo, sul sito di una precedente chiesetta, ad inizio Ottocento fu oggetto di un rifacimento generale che gli conferì l’aspetto attuale; la sua facciata si caratterizza per soluzione non comune nella zona, conclusa con un piano attico: inizialmente questo spazio era concepito come un campanile a vela, nella cui parte centrale si apriva una bifora o trifora campanaria, in attesa dell’erezione del campanile avvenuta nella seconda metà del Settecento. In occasione del rifacimento ottocentesco fu rivisto anche lo spazio interno, completandolo con gli altari e realizzando le pitture e anche in questo caso si rilevano influenze artistiche venete.
Preesistenze
Nella chiesa sono conservate due pale d’altare più antiche della costruzione dell’attuale edificio: provengono dagli altari dall’antica chiesa di San Rocco che sorgeva sul medesimo sito di quella attuale. La pala attualmente collocata sull’altare maggiore fu dipinta nel 1574 da Giovanni Battista Grasso, pittore udinese allievo del Pordenone - come si deduce dall’iscrizione riportata nella tela stessa - per l’altare maggiore della vecchia chiesa. Questa data è la prima fonte che attesta l’esistenza della chiesetta, che, in base all’intitolazione, potrebbe essere stata costruita nel corso del Quattrocento in concomitanza con le epidemie di peste e la relativa diffusione in Friuli del culto del santo taumaturgo. L’edificio rispondeva ad una tipologia di chiesette campestri diffuse nel territorio a partire dal Trecento, composte da una navata longitudinale e da un presbiterio orientato ad Est; la facciata era sormontata da un campaniletto a vela, come si rileva nel disegno della chiesa contenuto nella Carta del Territorio redatta tra il 1560 e il 1580; esternamente era circondata dal cimitero recintato. Dalla relazione della visita pastorale effettuata da Francesco Barbaro nel 1593 emerge che all’interno ospitava, oltre all’altar maggiore ligneo dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano, due altari laterali, intitolati a San Giovanni Battista e ai Santi Giorgio e Martino, rispettivamente in cornu epistolae e in cornu evangelii; l’intitolazione degli altari riprende quella di altre tre chiese esistenti in tempi antichi a Turriaco e che, all’epoca della visita pastorale, essendo presenti gli altari nella chiesa di San Rocco, si presume che tali chiese fossero già andate distrutte o comunque non fossero più in uso - per la chiesa di San Giovanni Battista si presuppone un’origine paleocristiana e probabilmente andò distrutta da una piena del fiume Isonzo collocabile tra il 1562 e il 1593; in merito alla chiesa di San Giorgio, in base all’intitolazione al santo si può presupporre un’origine tardo medievale - longobarda e forse esisteva già nel 1267, mentre per di San Martino nulla di sa. Anche nell’attuale parrocchiale vi è un altare di cui sono contitolari i tre Santi. Dal 1660 l’altare dei Santi Giorgio e Martino fu sostituito da quello dell’Immacolata Concezione. Successivamente fu costruito l’altare di Sant’Antonio di Padova, di cui si hanno notizie dal 1669: la pala di quest’altare, raffigurante Sant’Antonio in gloria e Venezia supplice, restaurata nel 2003 da Laura Zanella, è tuttora conservata nella chiesa e trova posto sopra al confessionale di sinistra. Verso la fine del Seicento si è deciso di costruire la chiesa ex novo, inglobando quella vecchia, rimasta in funzione almeno fino al 1736.
Impianto pl
fine XV(?) - fine XV(?) (preesistenza intero bene)
Costruzione di una chiesa, probabilmente di origine votiva, dedicata a San Rocco, in concomitanza con le epidemie di peste e la diffusione in Friuli del culto del santo taumaturgo.
1574 - 1574 (preesistenza intero bene)
Fonte che attesta l’esistenza della chiesa, evinta dall’indicazione della data riportata sulla pala dipinta da Giovanni Battista Grassi per l’altare maggiore.
1686 - 1709 (ricostruzione ex novo intero bene)
Tra il 1686 e 1701 iniziò la costruzione della nuova chiesa, sul medesimo sito della precedente che venne inglobata in quella attuale; la struttura portante fu terminata nel 1709; la vecchia chiesa rimase in funzione fino al 1736 circa. Da quel momento la chiesa di San Rocco divenne sede del culto ufficiale della comunità, primeggiando sugli altri luoghi di culto esistenti allora a Turriaco, in particolare sulla chiesa di San Giorgio.
1706 - 1706 (benedizione battistero)
Il fonte battesimale fu benedetto il 22 maggio 1706, anche se la prima data che ne attesta l’esistenza è successiva e risale al 1736.
1746 - 1746 (consacrazione intero bene)
La chiesa fu consacrata dal patriarca di Aquileia, Daniele Delfino, il 28 giugno 1746 – si veda la lapide con l’iscrizione commemorativa posta sopra l’ingresso laterale sinistro.
1752 - 1766 (costruzione esterno chiesa)
Erezione della torre campanaria, iniziata nel 1752 e conclusa nel 1766; precedentemente era in funzione un campanile a vela, in pietra, posto sopra la porta maggiore. Inizialmente furono utilizzate le campane vecchie e solo nel 1799 furono fatte fondere tre campane nuove.
1765 - 1800 (rifacimento intero bene)
Opere di rifacimento che interessarono le coperture, la facciata e gli interni della chiesa, a cui fu conferito l’aspetto attuale; in particolare la composizione della facciata e l’organizzazione degli interni furono opera del capomastro Lorenzo Martinuzzi.
1778 - 1778 (completamento esterno chiesa )
Collocazione sul fusto del campanile dell’orologio acquistato dalla ditta Solari di Pesariis.
1790 - 1796 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dei due altari laterali verso il fondo della chiesa, dedicati rispettivamente a Sant’Eurosia e ai Santi Battista, Giorgio e Martino. Essi furono progettati dalla bottega Mattiussi di Udine ed attribuibili a Giuseppe Mattiussi.
inizio XIX - inizio XIX (demolizione esterno della chiesa)
Il cimitero che circondava la chiesa fu smantellato in seguito alla realizzazione del nuovo cimitero, posto fuori dal centro abitato.
1811 - 1811 (completamento interno della chiesa)
Collocazione dell’altare maggiore, acquistato della chiesa di Santa Lucia a Udine soppressa in seguito all’editto napoleonico; tra il 1807 ed il 1809 l’altare fu smantellato, trasportato a Turriaco e riedificato conferendogli l’aspetto attuale dall’altarista Bernardino Forgiarini da Udine.
1812 - 1813 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione del dipinto che rappresenta la scena di San Rocco e gli appestati nel soffitto della navata, opera del pittore Matteo Furlanetto.
1860 - 1860 (ampliamento e completamento intero bene)
Erezione del pulpito, opera dell’artigiano goriziano Francesco Bardusco. Per consentire la costruzione di una scala esterna per raggiungere il pulpito in modo da non ingombrare lo spazio riservato ai fedeli la chiesa fu ampliata con la costruzione di tre ambienti attigui al campanile.
1869 - 1869 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della cantoria con l’organo.
1869 - 1874 (ampliamento interno della chiesa)
Edificazione di due nicchie absidate ai lati della facciata nei pressi dell’ingresso: in quella a sinistra fu collocato il fonte battesimale, a destra la scala che conduce alla cantoria.
1985 - 1993 (restauro intero bene)
In seguito ai danni del terremoto del 1976, la chiesa fu oggetto di un restauro generale.