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Chiese in Provincia di Gorizia - città di Ronchi Dei Legionari: Chiesa di Maria Madre della Chiesa
Chiesa di Maria Madre della Chiesa
Dettagli
La chiesa si presenta nelle forme originali della sua costruzione, avvenuta nel corso degli anni Ottanta del Novecento, su progetto dell’architetto Cej e dell'ingegnere Cefarin. Nel corso del tempo l’edificio non è stato oggetto di alcun intervento sostanziale, se non di manutenzione ordinaria e di rinnovamento degli impianti; le opere principali hanno riguardato il completamento e la decorazione degli interni È concepita come un unico corpo edilizio con le sale destinate alle attività parrocchiali ubicate nel piano seminterrato. Realizzata con tecniche costruttive contemporanee, è caratterizzata da una soluzione formale a pianta centrale connotata da una simmetria ricercata; gli elementi architettonici presentano linee essenziali, valorizzati dalla contrapposizione di materiali; spicca la particolare scelta della copertura. Anche gli interni dimostrano una certa pulizia formale, con tutti gli elementi liturgici concentrati nella zona presbiterale mentre l’apparato decorativo è limitato alle finestre con disegni policromi.
Impianto planimetrico
L’edificio di culto sorge su un grande lotto, delimitato da un muretto con recinzione in ferro e chiuso da due cancelli, e fa parte di un complesso di proprietà parrocchiale, che comprende anche un parcheggio riservato, uno spazio giochi aperto, la casa canonica ed altri spazi di pertinenza della parrocchia. La chiesa è caratterizzata da un impianto centrale, a base ellittica, organizzato su due livelli: in quello inferiore, parzialmente interrato, si trovano delle sale per le attività parrocchiali, il piano superiore, sopraelevato dall’antistante sagrato in porfido da due serie rispettivamente di quattro e nove gradini, è destinato al culto vero e proprio. L’edificio ha il presbiterio orientato ad Est - Nord Est: in questa parte la curva che definisce il perimetro della navata è sostituita da linee spezzate che creano delle rientranze. A destra del presbiterio vi è la sacrestia a pianta rettangolare, preceduta da un piccolo atrio accessibile anche dall’esterno; sul lato opposto, in posizione simmetrica, vi è un vano scala che conduce alle sale parrocchiali del seminterrato. Il fronte principale è preceduto da un pronao: in corrispondenza della porta centrale vi è un portico esterno, mentre negli ingressi laterali sono state create due bussole vetrate che separano l’interno dall’ambiente esterno. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 25,58 ml; larghezza 32,28 ml; altezza navata – imposta della volta 3,75 ml; altezza navata – colmo della volta 7,31 ml; altezza navata – cupolino 9,85 ml.
Strutture verticali
Tutte le strutture sono in calcestruzzo armato, esternamente intonacate e tinteggiate color panna. Lo spazio riservato al luogo di culto si presenta in posizione rialzata dallo spazio circostante e lo spazio seminterrato con le sale parrocchiali, funge quasi da basamento per la chiesa stessa. Il fronte principale è preceduto da una scalinata centrale affiancata da due rampe a “C” ai lati protette da un muretto con rivestimento in lastre di pietra rettangolari disposte orizzontalmente, atte a valorizzare l’ingresso alla chiesa. La facciata è dominata dal pronao, in aggetto rispetto al corpo della chiesa; differenziato anch’esso con rivestimento in lastre di pietra, funge da zona filtro dove si collocano gli ingressi che avvengono da uno spazio porticato centrale: il portale d’ingresso principale, in asse con la scalinata, è arretrato al filo del corpo della chiesa, gli ingressi laterali invece, disposti trasversalmente al prospetto, conducono ad una bussola d’ingresso che prende luce da tre finestre per parte di forma rettangolare alta e stretta, quasi a simulare dei tagli nella muratura ai lati del portico. Da entrambe le parti, ai lati del pronao sono collocate delle finestre a nastro scandite da barre metalliche verticali che scendono dalla linea di gronda. Quasi a filo terra vi sono delle finestre rettangolari a ritmo costante che portano luce al piano semin
1960 - 1977 (istituzione intero bene)
Costituzione di una nuova parrocchia, nella zona nord di Ronchi dei Legionari - l’antico “Capo di Sopra” - vista la lontananza di questa parte di città dalla parrocchia madre di San Lorenzo, posta a sud e quasi ai confini di Monfalcone. L’iter istituzionale, avviato negli anni Sessanta dall’arcivescovo mons. Andrea Pangrazio ma ritardato a causa della mancanza di un fondo su cui sarebbe dovuto sorgere il luogo di culto, fu portato a compimento dall'arcivescovo mons. Pietro Cocolin: con il decreto arcivescovile del 1.o ottobre 1975, la parte settentrionale di Ronchi si staccava dalla parrocchia madre di San Lorenzo e veniva costituita la Delegazione di Santa Maria Madre della Chiesa; il 1.o luglio 1977, con decreto arcivescovile n. 799, in luogo della Delegazione fu istituita ufficialmente la parrocchia.
1970 - 1971 (fondo intero bene)
Donazione da parte della signorina Adelaide Vittor, su preghiera dell’arcivescovo mons. Cocolin, di metà sedime della "braida Cosolo" - ereditato dalla sorella Melania, vedova del possidente Giuseppe Cosolo - con il vincolo che entro dieci anni vi fosse costruita una chiesa dedicata alla Madonna, pena l’annullamento della donazione. Il terreno, pari a circa 5.000 mq, era situato all’inizio della via Redipuglia, nella zona nord di Ronchi. Il fondo fu completato con l’acquisto del terreno restante di 6.690 mq e della casa padronale che divenne la casa canonica, acquisiti dagli eredi della signorina Vittor, deceduta il 10 maggio 1971.
1981 - 1984 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa. Un primo progetto di massima dell’edificio di culto fu redatto nel 1972 dall'arch. Giuseppe Cej e dall'ing. Marian Cefarin di Gorizia: questo progetto ricevette parere sfavorevole da parte della commissione edilizia comunale. Nel 1977 gli stessi progettisti furono incaricati si stendere un nuovo progetto di massima, che ottenne parere favorevole ma che, per il rilascio della concessione, si doveva richiedere delle varianti ai vincoli contenuti nel Piano regolatore generale intercomunale. L'approvazione definitiva fu rilasciata il 17 dicembre 1981. I lavori di scavo per le fondazioni furono iniziati nel gennaio del 1982 ad opera dell'impresa edile di Claudio Comelli di Visco. La benedizione della prima pietra fu impartita l’8 maggio 1983 dall’arcivescovo Antonio Vitale Bommarco - si veda la pietra su cui è impressa l’iscrizione commemorativa a destra dell’ingresso.
1984 - 1984 (benedizione intero bene)
Il 4 novembre 1984 la chiesa fu benedetta dall’arcivescovo Antonio Vitale Bommarco, nonostante l’edificio era al rustico.
1986 - 1986 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione di opere di completamento degli interni, quali l’installazione degli impianti, elettrico e di riscaldamento, e la posa della pavimentazione. Inoltre fu sistemato il seminterrato dell’edificio, destinato alle opere parrocchiali.
1989 - 1990 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione di una controsoffittatura della volta di copertura, con la posa di un rivestimento in perlinato di frassino, con funzione anche di isolamento termico.
1989 - 1990 (completamento interno della chiesa)
Collocazione di un organo elettronico.
1989 - 1990 (completamento esterno della chiesa)
Sistemazione dello spazio antistante la chiesa, con la posa di un manto in porfido nel piazzale, nelle gradinate e nelle rampe laterali di salita alla chiesa; il sagrato e tutta l’area di pertinenza parrocchiale fu recintata sul fronte della strada con un muretto con ringhiera metallica.
2006 - 2006 (decorazione facciate)
Sostituzione delle finestre a nastro laterali, con delle nuove vetrate che rappresentano la Via Crucis.
2009 - 2009 (completamento e consacrazione interno della chiesa)
Lo spazio presbiterale fu completato con i nuovi elementi liturgici - altare, tabernacolo, ambone, fonte battesimale e sede - in pietra e marmo, realizzati dalla ditta Braggio di Vic