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Chiese in Provincia di Gorizia - città di Romans D'isonzo: Chiesa di Santa Maria Annunziata
Chiesa di Santa Maria Annunziata
S. Maria Annunziata
Dettagli
L’attuale parrocchiale di Romans fu eretta all’inizio del Settecento sul sito della precedente chiesa; i lavori di costruzione si svolsero nei primi quindici anni del secolo e si conclusero con la consacrazione. Nel corso dei secoli l’edificio non subì modifiche rilevanti: fu sostituita la pavimentazione originale in cotto con l’attuale in pietra, fu realizzato l’apparato pittorico e fu aggiunta la cantoria, in seguito demolita e rifatta; per il resto si trattò di interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria. Tra fine Ottocento e Inizio Novecento gli interni furono arricchiti con l’apparato pittorico. Fino al Novecento la chiesa era circondata da una centa di case, le cui ultime esistenti furono demolite negli anni Sessanta. A partire dagli anni Ottanta si susseguirono una serie di restauri che interessarono dapprima la chiesa dal punto di vista strutturale, l’apparato decorativo, il campanile e l’area circostante; il più recente risale al 2012 ed interessò principalmente gli esterni dell’edificio.
Preesistenze
L’attuale sacrestia della chiesa si presuppone corrisponda all’abside della precedente chiesa di Romans, risalente al XVI secolo posta all’incirca ortogonalmente rispetto all’impianto attuale. Non vi sono fonti documentarie in merito all’evoluzione storica dell’edificio a causa della distruzione dell’archivio parrocchiale avvenuta durante la prima guerra mondiale. La vecchia chiesa fu eretta in sostituzione di una primitiva chiesetta, fondata nel XIII secolo, che seguiva la tipologia delle chiesette votive diffuse nel Trecento in Friuli: di modeste dimensioni, composta da un’aula conclusa da un’abside, con pavimento in cotto e copertura a capriate; la facciata a capanna sormontata da campaniletto a vela con bifora ed esternamente circondata dal cimitero e da una centa. Il bassorilievo in pietra murato sul fianco sudorientale della torre campanaria proviene dalla centa che si sviluppava attorno a questa chiesa: è raffigurata la Madonna con il Bambino e nel basamento porta incisa una scritta in cui viene indicato Antonio da Venezia come autore e la data 1467. Probabilmente in seguito all’elevazione a parrocchiale, nel corso del Cinquecento fu costruito un nuovo edificio in pietra. Dalla relazione della visita apostolica di Bartolomeo da Porcia del 1570 si apprende che all’interno le pareti erano intonacate ed affrescate; vi erano quattro altari: in cui era ospitato l’altare maggiore ligneo con il tabernacolo dorato all’esterno; vi erano altri tre altari lignei dedicati a San Nicolò quello in cornu evangelii, a Santa Caterina quello in cornu epistolae, e l’altare di Santa Maria, appartenente alla confraternita, non consacrato. Il tetto, il pavimento e le finestre erano in buono stato, le pareti affrescate ed esternamente era dotata di un campanile vero e proprio: si parla di turris. In seguito all’aumento della popolazione e alle condizioni precarie in cui versava l’edificio, alla fine del Seicento si decise di demolirlo e di costruire una nuova chiesa.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata a Nord-Est. Esternamente è preceduta da un sagrato delimitato da pilastrini, da cui è rialzata di tre gradini. La configurazione planimetrica è molto semplice: l’edificio si compone di un’unica navata longitudinale, in cui si aprono su entrambi i lati due nicchie ed una nicchia absidata verso il fondo della chiesa; il presbiterio, a base quasi quadrata, è concluso sul fondo da un’abside triangolare. Addossati al fianco sinistro della chiesa vi sono la sacrestia, accessibile dal presbiterio, un locale con caldaia al piano terra e magazzino al piano superiore, ed un servizio igienico promiscuo. Sul fianco destro della chiesa, in linea con la facciata, si erge il campanile. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 34,24 ml; larghezza 12,18 ml; altezza 14,78 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame. L’edificio è interamente intonacato e tinteggiato color bianco, con modanature gri
XIII - XIII (preesistenza intero bene )
Fondazione di un primitivo edificio di culto.
1482 - 1482 (preesistenza intero bene )
Elevazione a parrocchia della chiesa di Santa Maria Annunziata.
XVI - XVI (preesistenza intero bene )
Costruzione di una nuova chiesa, probabilmente per volontà del parroco don Francesco da Codroipo.
1660 - 1660 (costruzione esterno della chiesa)
Trasformazione del torrione medievale della cortina di Romans in campanile - si veda la lapide immurata.
1699 - 1716 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa, sul medesimo sito della precedente. La prima pietra fu posta nel 1699 dal parroco Mario Gibelli de Gibellis come riportato dalla lapide immurata sul fianco sinistro esterno della chiesa; nel 1710, data indicata assieme al nome del parroco e dei camerari sul basamento della statuetta sopra al portale, l’edificio risultava ultimato nella struttura e fu completato entro il 1716 - si veda la lapide sul fianco destro del presbiterio.
1716 - 1716 (consacrazione intero bene)
Il 29 novembre 1716 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Pedena Georg Xaver Marotti - si veda la lapide immurata sopra la porta della sacrestia.
1719 - 1719 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare maggiore, attribuito a Pasqualino Lazzarini mentre per le statue si fa riferimento a Paolino Zuliani; a questo periodo risalgono anche gli altari laterali della Madonna del Rosario e del Sacro Cuore (in origine di San Valentino).
metà XVIII - metà XVIII (completamento interno della chiesa)
Realizzazione degli altari laterali di Santa Caterina e di San Nicolò.
1778 - 1778 (completamento esterno della chiesa)
Collocazione dell’orologio sulla torre campanaria, realizzato da Antonio Solari di Gemona.
XIX - XIX (completamento interno della chiesa)
Realizzazione della nuova pavimentazione.
1822 - 1822 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della cantoria ad opera dell’intagliatore Fantoni di Udine o di Gemona, dove fu collocato l’organo proveniente dal Duomo di Gemona (attualmente nella parrocchiale di Fogliano).
1876 - 1876 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione degli affreschi della volta del presbiterio e della nicchia battesimale, opera del pittore udinese Lorenzo Bianchini.
1886 - 1887 (rifacimento esterno della chiesa)
Rifacimento della sommità del campanile, distrutta da un fulmine nel 1879.
1904 - 1904 (decorazione intero bene)
Esecuzione delle decorazioni a chiaroscuro nelle lunette della navata, opera del pittore Giulio Justolin.
1924 - 1924 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della nuova cantoria, ad opera della falegnameria Calligaris di Romans e del pittore decoratore Romano Angelini, dove fu collocato il nuovo organo realizzato dalla ditta Zanin di Camino di Codroipo.
1937 - 1937 (decorazione interno della chiesa )
Pulitura e restauro dell’apparato pittorico, ad opera del pittore Romano Angelini.
1940 - 1940 (rifacimento facciata)
Chiusura delle finestre della facciata, aperte negli anni Venti in occasione della realizzazione della cantoria, trasformandole in nicchie.
1960 - 1970 (demolizione esterno della chiesa)
Demolizione della centa che circondava la chiesa.
1970 - 1980 (restauro intero bene)
Intervento di manutenzione straordinaria che comprese la sistemazione del tetto con il consolidamento delle capriate, il rifacimento delle malte esterne, la sostituzione dei serramenti, il rifacimento della pavimentazione interna, con la creazione di un vespaio di aerazione e di uno strato di isolamento. All’interno fu restaurato l’apparato decorativo, rinnovata la pitturazione e furono apportate delle modifiche al presbiterio come l’aggiunta dell’altare verso il popolo e l’adattazione della balaustra. In quest’occasione fu collocata la nuova vetrata in vetri policromi della mezzaluna sulla parete di fondo dell’abside.
1970 - 1980 (restauro esterno della chiesa)
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