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Chiese in Provincia di Gorizia - città di Fogliano Redipuglia: Chiesa di Santa Maria in Monte
Chiesa di Santa Maria in Monte
S. Maria in Monte
Dettagli
La chiesa di Santa Maria in monte risponde ad una tipologia di chiesette campestri che a partire dal Tredicesimo secolo si diffusero sul territorio. È composta da una navata longitudinale e da un presbiterio concluso da abside ed affiancato da una piccola sacrestia. Costruita nel 1521, nel corso dei secoli non subì trasformazioni tali da modificarne l’assetto; tutti gli interventi apportati consistettero principalmente in ampliamenti della navata, mentre il presbiterio si presenta ad oggi nel suo aspetto originale arricchito dai cicli d’affreschi eseguiti in concomitanza con la costruzione della chiesa e in un periodo di poco successivo. La facciata, invece, fu rifatta in epoca settecentesca, probabilmente a seguito di un ampliamento della navata e non presenta più sulla sommità il campaniletto a vela che caratterizza le chiese fino al Cinquecento. Nell’Ottocento la chiesa fu affiancata da una torre campanaria abbattuta durante la prima guerra mondiale ed in seguito mai più ricostruita.
Preesistenze
L’area circostante la chiesa è delimitata da un muretto che, nelle porzioni inferiori, appartiene alla cinta che costituiva il forte di Santa Maria, insediamento originario del sito. Il forte fu costruito, in base alle fonti pervenute talvolta scarne e contradditorie, nel 1474 ed apparteneva al sistema difensivo puntuale realizzato dalla Repubblica di Venezia nel territorio del Monfalconese in seguito alla sua conquista avvenuta nel 1420. L’elemento fortificato è caratterizzato da un impianto stellare definito dai soli bastioni, mentre le cortine di muro a raccordo tra un bastione e l’altro non furono realizzate, soluzione a comprova della datazione quattrocentesca del sito; all’interno trovava posto un castello ed edifici annessi. La struttura difensiva fu demolita nel 1486. Nel 1615 la cinta muraria fu ripristinata secondo l’aspetto originario, come si può vedere da un disegno del 1641; degli edifici interni non vi rimane traccia anche se è presumibile che la chiesa sia stata costruita sul loro sedime. Nel corso del Novecento fu costruito il cimitero di famiglia dei Cosolo, addossato alla chiesa, e realizzato il piazzale antistante l’ingresso che modificarono e ridussero la forma originale del forte; il restauro del 1985-’86 contribuì ad alterarne ulteriormente l’aspetto con l’abbassamento dei muri ad un’altezza di circa un metro e lo smusso dei vertici dei bastioni.
Impianto planimetrico
La chiesa sorge sulle pendici dell’altipiano carsico, in posizione sopraelevata dal paese, ed è raggiungibile mediante una strada che serve la chiesa ed una casa nei pressi della stessa. Esternamente è circondata da un prato che funge da sagrato, delimitato da un muretto con un’apertura sul fronte principale chiusa da un cancelletto in ferro. L’edificio è orientato ad Est-Sud Est e presenta una configurazione planimetrica semplice costituita da un’unica navata rettangolare, con due nicchie sul fianco sinistro - di cui quella verso l’ingresso absidata - e da un presbiterio a base rettangolare - i muri laterali però non sono paralleli - rialzato dalla navata da due gradini, che sul fondo è concluso da un’abside a tre lati. A sinistra del presbiterio vi è la sacrestia a pianta quadrata non regolare a cui è annesso un altro piccolo locale poligonale. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 20,18 ml; larghezza 6,75 ml; altezza navata - colmo sottotrave 7,50 ml; altezza navata - catena di capriata 5,46 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di color panna. La facciata, a capanna, è liscia; al centro si aprono il portale d’ingresso rettangolare, inquadrato in pietra grigia e sormontato da un fregio pulvinato e quindi dall’architrave, e, sopra a questo, una finestra a mezzaluna anch’essa inquadrata in pietra. A conclusione vi è un frontone con cornice orizzontale modanata e in lieve aggetto e geison concavo che evidenzia la linea di gronda: al centro vi è un occhio circolare chiu
1521 - 1521 (costruzione intero bene)
Erezione della chiesa per volontà di Teodoro del Borgo, comandante dei balestrieri a cavallo per conto della Repubblica di Venezia, come ex voto - si veda la lapide sopra al portale d’ingresso. L’edificio fu costruito dal lapicida Benedetto degli Astori.
1521 - 1521 (decorazione intero bene )
Realizzazione degli affreschi che rivestono la volta della zona absidale, la cui esecuzione è stata attribuita ad uno sconosciuto artista popolare, con influenze di Gianfranco da Tolmezzo; l’affresco nella prima lunetta sul fianco sinistro è stato attribuito al pittore udinese Nicodemo, figlio Giovanni de Cramariis, mentre per quello centrale è stato ipotizzato il nome di Gaspare Negro.
1526 - 1526 (decorazione intero bene )
Realizzazione degli affreschi della parete dell’arco trionfale, rinvenuti nel restauro del 1985, e del registro inferiore dell’abside. La data è riportata nell’iscrizione nell’affresco della Madonna con il Bambino, sotto il trono su cui siede. Anche in questo caso non è noto l’autore anche se si può riscontrare l’influenza della scuola tolmezzina.
1572 - 1572 (decorazione intero bene )
Realizzazione degli affreschi che rivestono l’arco trionfale e le navate, eseguiti dal pittore Giacomo Secante detto il Trombon, fratello di Sebastiano Secante il Vecchio - si veda la data riportata all’intradosso dell’arco santo.
XVII - XVII (ampliamento intero bene )
Presumibile intervento di ampliamento della chiesa, con rifacimento della facciata - si veda la data incisa nella cornice in pietra della finestra a mezzaluna in facciata (1671).
1613 - 1613 (completamento intero bene)
Costruzione della sacrestia e del vano annesso. La conformazione planimetrica non regolare di questi due ambienti è presumibilmente da correlare al fatto che abbiano sfruttato impianti di murature precedenti. L’aggiunta della sacrestia probabilmente è da collocarsi in occasione di un rifacimento di parte dell’edificio.
1718 - 1718 (ampliamento intero bene )
Intervento di ampliamento della chiesa, con rifacimento della facciata. In seguito all’aumento della popolazione, la stazione di Fogliano fu elevata a Cappellania; l’edificio, che precedentemente misurava 8,50 metri per 7, fu ampliato. In quell’occasione la chiesa fu fornita anche di fonte battesimale.
1815 - 1815 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione del campanile.
1921 - 1921 (rifacimento intero bene)
Restauro e rifacimento della chiesa in seguito agli ingenti danni riportati durante la prima guerra mondiale; in particolare fu rifatto completamente il tetto.
1921 - 1921 (restauro interno della chiesa)
Restauro dei cicli d’affresco che rivestono l’interno della chiesa, eseguito dal pittore Sergio Sergi.
1973 - 1973 (restauro intero bene)
Intervento di restauro della chiesa, per volontà del parroco don Ippolito Pellis.
1985 - 1985 (restauro intero bene)
Intervento di restauro dell’apparato pittorico eseguito da Renzo Lizzi sotto la direzione dell’ispettore della Soprintendenza Beatrice di Colleredo Toppani. Durante questo lavoro fu portato alla luce un precedente ciclo di affreschi risalenti al 1526 che rivestiva la parete dell’arco santo coperti dall’intervento di Giacomo Secante del 1572.
2 metà XVI - 2 metà XVI (rifacimento intero bene)
Rifacimento della facciata, desumibile da alcuni elementi della facciata che, per stile architettonico, sono databili dopo al 1550. In quest’occasione probabilmente la chiesa fu ampliata con l’allungamento della navata. Tale intervento potrebbe essere stato eseguito a seguito di un incendio che sembra essersi verificato tra il 1560 e il 1570; anche i cicli di affreschi confermerebbero questa tesi.