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Chiese in Provincia di Gorizia - città di : Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
S. Andrea Apostolo
Dettagli
La prima fonte scritta in cui è citata la pieve di Versa risale al 1247 ed è a quest’epoca che si fa risalire il nucleo originario della chiesa; come chiesa pievanale era dotata di battistero ed esternamente era circondata dal cimitero. Dalla relazione della visita apostolica dell’abate Bartolomeo da Porcia del 1570 emerge che era ricca di altari lignei: l’altare maggiore era posto in un’abside ed era dotato di pala, a sinistra vi era l’altare di Santa Lucia, a destra l’altare della Madonna e l’altare della confraternita di San Rocco; il fonte battesimale era in pietra sostenuto da una colonna; sopra alla facciata si ergeva un campaniletto a vela con due campane. Nella seconda metà del Seicento la chiesa fu riedificata ed in seguito consacrata. Nel corso dei secoli l’edificio e l’ambiente circostante furono oggetto di continui interventi di restauro, manutenzione straordinaria e rifacimento. All’inizio del Settecento fu eretta la torre campanaria - non vi sono fonti che attestino se la costruzione fosse ex novo o se fosse stata ripristinata una struttura difensiva precedente e trasformata in campanile; il campanile fu restaurato nel 1785 e nel 1837, rimaneggiato nel 1897 e fu oggetto di una riparazione radicale nel 1950; sempre nel Settecento fu abbattuta la centa che circondava la chiesa. All’inizio del Novecento la zona presbiterale fu oggetto di un rifacimento con ampliamento conferendole l’aspetto attuale; non si conosce invece l’epoca di rifacimento della facciata che prima del 1915 si presentava con la parte superiore tripartita verticalmente e con una finestra ad arco al posto dell’attuale nicchia con statua; inoltre vi era una mezzaluna sopra portale d’ingresso. L’ultimo restauro generale dell’edificio risale agli anni Settanta.
Preesistenze
La chiesa è orientata a Sud - Sud Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l’edificio si compone di un’unica navata longitudinale, con due nicchie laterali, e di un presbiterio a base quasi quadrata, concluso sul fondo da un’abside triangolare. Addossati al corpo della chiesa sul lato sinistro, vi sono la sacrestia, con accesso dal presbiterio, ed un locale annesso adibito a deposito. La chiesa è preceduta da un sagrato e alla sua destra, leggermente arretrata rispetto alla linea della facciata e ruotata di circa 20° rispetto al corpo della chiesa, si erge la torre campanaria. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 26,51 ml; larghezza 8,47 ml; altezza navata 10,24 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame. L’edificio è interamente intonacato e tinteggiato color grigio. La facciata principale, a capanna, è liscia, suddivisa orizzontalmente in due ordini da una semplice cornice in pietra; a conclusione vi è un frontone con cornice lievemente aggettante. In asse con la navata si apre il portale d’ingresso, inquadrato in pietra e sormontato da un architrave modanato in cui è incisa l’iscrizione che riporta la data di riedificazione, 1675; in linea con il portale, sopra alla cornice, vi è una nicchia centinata ed absidata che ospita una statua. La facciata, fino al restauro degli anni Settanta, era arricchita da un apparato pittorico, eseguito dal pittore Giulio Justolin ad inizio Novecento, di cui oggi non vi rimane traccia se non nell’organizzazione su due registri sovrapposti e nella conservazione della nicchia centinata; l’ordine inferiore era tripartito da due coppie di lesene tuscaniche, le fasce laterali presentavano due tondi dal contenuto illeggibile e, sopra al portale, vi era una finta mezzaluna in pietra decorata con la rappresentazione del Cristo flagellato; nel registro superiore due coppie di lesene di ordine composito riprendono la modulazione inferiore: nelle fasce laterali vi erano raffigurati Sant’Andrea a sinistra e Sant’Urbano a destra; la finestra che si apriva al centro, nel 1926, fu tamponata e sostituita con una finta nicchia in cui trovava posto una Madonna di Lourdes in bassorilievo. Anche il frontone era p
1247 - 1247 (preesistenza intero bene)
La prima fonte scritta in cui è citata la pieve di Versa risale al 1247; a quest’epoca si colloca il primo nucleo della chiesa.
inizio XVI - inizio XVI (rifacimento intero bene)
Lavori di rifacimento della chiesa, durante i quali la pavimentazione fu rialzata.
1675 - 1675 (costruzione intero bene)
La chiesa fu riedificata - si veda la scritta incisa nell’architrave sopra al portale d’ingresso.
1685 - 1685 (consacrazione intero bene)
Nel 1685 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Trieste mons. Giacomo Ferdinando Gorizzutti - si veda lapide nel fianco sinistro della navata.
1715 - 1726 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione della torre campanaria - le date sono riportate nelle lapidi immurate sopra alla porta d’ingresso del campanile. Probabilmente le date si riferiscono ad un rifacimento della struttura piuttosto che alla sua costruzione ex novo.
1897 - 1897 (restauro esterno della chiesa)
Intervento di restauro della torre campanaria - si veda la lapide immurata sopra alla porta d’ingresso del campanile.
1903 - 1903 (rifacimento presbiterio)
Il presbiterio fu oggetto di un radicale rifacimento.
1913 - 1913 (decorazione esterno della chiesa)
Esecuzione della decorazione della facciata, ad opera del pittore Giulio Justolin (gli affreschi andarono perduti).
1926 - 1926 (rifacimento e decorazione esterno della chiesa)
Chiusura della finestra che si apriva in facciata sopra al portale, sostituita da una falsa nicchia decorata con una Madonna di Lourdes in finto bassorilievo, eseguita dal pittore Giulio Justolin.
1930 - 1930 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione dell’affresco del soffitto della navata raffigurante l’Assunta, ad opera di Clemente Delneri.
1950 - 1950 (restauro esterno della chiesa)
Intervento di restauro radicale del campanile.
1973 - 1973 (restauro intero bene)
Restauro generale della chiesa.