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Chiese in Provincia di Gorizia - città di : Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Chiesa di Santo Stefano Protomartire
S. Stefano Protomartire
Dettagli
La nuova chiesa di Vermegliano fu costruita ex novo in occasione dell’istituzione della parrocchia avvenuta nel 1964, nelle vicinanze dell’antica chiesa di epoca tardo medievale della località, risultata insufficiente a contenere l’aumentata popolazione. L’edificio, progettato dall’architetto Della Mea, è realizzato con tecniche costruttive contemporanee - quali il calcestruzzo armato - e con l’impiego di materiali - come acciaio e vetro - da considerarsi innovativi se riferiti all’architettura sacra locale. Dal punto di vista formale si caratterizza per un impianto longitudinale connotato da una ricercata simmetria e per una notevole altezza in sezione, le linee essenziali ma ben definite; anche gli interni rivelano una certa pulizia formale, con tutti gli elementi liturgici, predisposti su progetto dell’architetto goriziano Riavis, concentrati nella zona presbiterale. Colpisce il particolare disegno delle aperture sia all’esterno per gli effetti sul paramento murario sia all’interno per il ricercato gioco luminoso. La chiesa agli inizi del Duemila fu oggetto di un rifacimento che modificò i valori cromatici degli esterni e la struttura della facciata con l’aggiunta di un portico nello spazio antistante l’ingresso, conferendogli l’aspetto attuale; ulteriori interventi effettuati rientrano nella manutenzione ordinaria o di rinnovamento degli impianti.
Impianto planimetrico
La chiesa si inserisce in un lotto longitudinale piuttosto allungato, di cui occupa con la sua mole la parte centrale, in quasi tutta la larghezza, lasciando libero un passaggio sul fianco destro; l’ampia parte antistante alla chiesa è destinata a sagrato: delimitata sul fronte principale da pilastrini in calcestruzzo, è pavimentata in porfido, con una corsia centrale in lastre di pietra grigia. Due serie rispettivamente di sette e sei gradini dal sagrato portano ad un portico rettangolare che precede l’ingresso alla chiesa. L’edificio è connotato da una configurazione planimetrica semplice, ad impianto longitudinale con presbiterio orientato ad Sud-Est: si compone di una navata rettangolare e di un presbiterio anch’esso quasi quadrato, sopraelevato dalla navata da quattro gradini e concluso sul fondo da una profonda abside semicircolare; ai lati dell’ingresso principale, arretrato rispetto alla linea della facciata, è stata creata un zona filtro che comprende due bussole in corrispondenza degli ingressi laterali, un confessionale in muratura sul lato destro, ed il vano scala che conduce la cantoria sul lato sinistro. Ai lati del presbiterio vi sono due vani a pianta rettangolare, di cui quello a destra funge da sacrestia - a cui è annesso un servizio igienico -, quello a sinistra è adibito a deposito. Sul fianco destro, inoltre, in adiacenza con la sacrestia ed accessibile da una porta nella navata ai piedi del presbiterio vi è una cappella feriale anch’essa a pianta rettangolare. L’edificio comprende anche un piano seminterrato, della stessa superficie della chiesa, con sale polifunzionali riservate per le attività parrocchiali. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 34,50 ml; larghezza 14,17 ml; altezza navata - sottotrave 13,35 ml; altezza navata - colmo sottotrave 16,50 ml.
Strutture verticali
Tutte le strutture portanti sono in calcestruzzo armato, intonacate ed esternamente tinteggiate di grigio chiaro, in sostituzione dell’originario color mattone. La chiesa si caratterizza per il notevole sviluppo verticale, accentuato dal livello seminterrato che funge quasi da basamento. La facciata principale a capanna è preceduta da una scalinata più stretta rispetto alla larghezza della chiesa, chiusa sui lati da due muretti, che porta ad un pronao protetto da una struttura in acciaio e vetro ad unica falda con pendenza verso l’esterno e la parte centrale risolta a capanna. Un sapiente gioco di strette finestre a nastro che formano un disegno a capanna alto quasi come l’edificio, come a simulare un taglio nella muratura, valorizza la par
1960 - 1964 (finanziamento intero bene)
All’inizio degli anni Sessanta fu costituito un comitato pro costruzione della nuova chiesa di Vermegliano, essendo l’esistente chiesetta quattrocentesca insufficiente ad accogliere la popolazione. A tale scopo nel 1960 la Cassa di Risparmio di Trieste elargisce un contributo di 300.000 Lire e la parrocchia di Ronchi dei Legionari deposita una somma di 8 mln di Lire; l’anno successivo l’amministrazione comunale di Ronchi stanzia una somma pari a 5 mln di Lire. Nel 1962 il Papa destina una somma di 250mila lire per la costruzione della chiesa di Vermegliano. Ulteriori somme derivarono dalle offerte dei fedeli e dalla parrocchia (rispettivamente 2 mln e 400.000 Lire ed 1,5 mln).
1966 - 1968 (costruzione intero bene)
Costruzione della nuova chiesa, in relazione all’istituzione della parrocchia di Vermegliano avvenuta con decreto dell’arcivescovo Andrea Pancrazio del 10 agosto 1964. Il progetto della chiesa porta la firma dell’architetto Giacomo Della Mea. I lavori iniziarono il 15 novembre 1966, il 5 febbraio 1967 fu posata la prima pietra, benedetta quel giorno dall’arcivescovo di Gorizia Andrea Pangrazio ma precedentemente benedetta a Roma da Paolo VI il 13 agosto 1964 – si veda stipite sinistro interno del portale. Nel corso del 1968 la chiesa fu coperta ed il 23 giugno 1968 l’arcivescovo Pietro Cocolin la benedì.
1973 - 1973 (consacrazione intero bene)
Il 24 giugno 1973 la chiesa fu consacrata dall’arcivescovo Pietro Cocolin.
1986 - 1986 (decorazione interno della chiesa)
Collocazione dei quadri della via crucis,opera del pittore Renzo Moreu.
2006 - 2006 (rifacimento intero bene)
Rifacimento delle pitturazioni esterne, realizzazione del portico che precede l’ingresso in chiesa e la sostituzione dell’originale vetrata della facciata valorizzata da nervatura cementizie a rombi con l’attuale vetrata policroma, realizzata ad opera di A. Poli.