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Chiese in Provincia di Udine - città di Tricesimo: Chiesa di Santa Maria della Purificazione
Chiesa di Santa Maria della Purificazione
S. MARIA DELLA PURIFICAZIONE
Dettagli
La chiesa, orientata, sorge su sedime terrazzato lungo il pendio della collina . Edificio ad aula con profondo presbiterio ribassato rettangolare concluso da abside trilatera e in asse una scarsella rettangolare. A settentrione un passetto a sezione semicircolare collega i locali di deposito con il presbiterio. Ai lati due cappelle rettangolari cui precede una nicchia; corpi aggiunti sono a meridione: le sacrestie sono addossate ai lati del presbiterio con finestre rettangolari. Sul lato meridionale tra le cappelle e la sacrestia è inglobata la torre campanaria. Il prospetto principale è scandito da quattro lesene composite e binate, poggianti su un alto basamento in pietra; il timpano a cornice modanata e dentelli con oculo centrale. Il portale è in pietra ad arco ribassato con due lesene ioniche sorreggenti l'architrave. Due nicchie in facciata contengono a destra la statua della Vergine Annunziata, a sinistra l'arcangelo Gabriele (dall'edificio precedente, sec. XV-XVI); al centro della facciata la lapide dedicatoria. Copertura in rame a due falde. Funge da ingresso per i disabili il portale laterale meridionale, chiuso da cancellata, a lunetta in pietra con altorilievi rinascimentali e statue di Bernardino da Bissone facente parete dell'originaria chiesa (sec. XV-XVI). Il secondo ingresso secondario sul lato meridionale immette nelle sacrestie. Il locale del bruciatore ha ingresso autonomo presso la base della torre campanaria. I prospetti laterali dell'aula presentano quattro finestre per lato, rettangolari ad arco ribassato. L'ampia aula presenta gli angoli smussati ed è ritmata da lesene in stile composito, cornicione a correre, modanato e dentellato; il soffitto è a vela. Il presbiterio, che prospetta con imponente arco santo, è rialzato di tre gradini, voltato a crociera e decorato da pitture. Il fonte battesimale dentro nicchia è sul lato settentrionale presso l'ingresso. Pavimentazione a losanghe in lastre di marmo rosso e nero. Due organi con balconata ai lati del presbiterio. Pulpito ligneo sulla parete settentrionale.
Pianta
La pianta è a navata unica con due cappelle laterali e quatto nicchie. Le sacrestie sono addossate ai lati del presbiterio
Struttura
L'edificio è costruito con muratura mista integrata dopo il sisma del 1976 con elementi in cemento armato e acciaio.
Prospetto principale
Il prospetto principale è scandito da quattro lesene composite poggianti su un alto basamento; articolate due a due tra le quali è stata ricavata una nicchia contenente nella partizione destra, la Vergine Annunziata; in quella sinistra l'Arcangelo Gabriele. Il portale è in pietra ad arco ribassato con due lesene ioniche che sorreggono l'architrave sul quale poggia il timpano. Al centro della facciata si trova la lapide deidcatoria dell'edificazione della chiesa. Il prospetto è chiuso da un timpano con cornice modanata e dentelli; al centro l'oculo.
Coperture
La copertura è a falde con struttura lingea e manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
L'interno ha una pavimentazione losangata in lastre di marmo rosso e bianco.
VIII sec. - XIII sec. (preesistenze intero bene)
Dalle emergenze degli scavi archeologici (dopo il terremoto del 1976) si ipotizza che la prima costruzione risalga all'VIII secolo e si deduce che il secondo edificio fu distrutto dal conte di Gorizia nel 1298. Di questo vi è menzione in una vertenza del 1234 fra l'abate di Rosazzo e il pievano di Tricesimo.
14/3/1289 - 14/3/1289 (preesistenze intero bene)
"Nell'anno del Signore 1289 il 14 marzo giunse il nobile Alberto conte di Gorizia dalla Carinzia in Tricesimo con grande moltitudine di uomini, cavalieri e soldati a piedi. Durante la notte seguente venne bruciata tutta la villa di Tricesimo con la chiesa e la cortina ad essa adiacente dalle masnade del detto conte; l'indomani partì appena fatto giorno con la sua gente [...]": viene riportato così, dallo studioso Alessandro Chiesa, parte della cronaca del canonico Giuliano in cui vi è la prima menzione della chiesa certamente collocata dove oggi sorge il Duomo della cittadina.
1477 - 1477 (epigrafe intero bene)
Nel 1477 venne realizzato un portale laterale con un'epigrafe che ricorda sia un invasione di locuste, ma soprattutto l'invasione turchesca alla fine di ottobre. L'iscrizione riporta: "MCCCCLXXVII nota che de agosto fono legoste in la Patria et a ultimo octubrio li Turchi rompe lo campo al Osonzo lo dì seguente stracorse brusando la Patria per tuto".
1486 - 1486 (preesistenze intero bene)
Nel rotolo della chiesa si menziona l'edificio nel 1486: "Adì XXIII d' avril in ta simitieri denant la chiase de glesie di Sante Marie di Tresesin ... a fo fate lla reson ...".
1593 - 1593 (preesistenze intero bene)
Nel Catapan, in data 1593, vengono riportate le disposizioni del patriarca Francesco Barbaro in merito ai banchi; da ciò si evince come la chiesa abbia un impianto distributivo diverso dall'attuale, essendo suddivisa in tre navate, dove, nelle due laterali, trovavano collocazione gli altari, tra cui quello dei Santi Fabiano e Sebastiano come altare della Fraterna dei Battuti e quella della Santa Croce.
1771 - 1789 (costruzione intero bene)
Una petizione indirizzata al doge chiede l'ampiliamento della chiesa gotica perché troppo angusta per la popolazione. Incaricato della redazione del progetto è l'architetto Domenico Schiavi. Nel primo lotto si realizzò il presbiterio, localizzandolo dieci metri più avanti della chiesa gotica; nel secondo lotto, ultimato nel 1777, si costruì la sacrestia. Un ultimo lotto concluse i lavori, realizzando la navata, che ingloba la preesistente chiesa poi demolita, gli intonaci e il soffitto. Venne consacrata il 6 luglio 1789.
1976 post - 1986 (restauro intero bene)
A seguito degli eventi sismici del 1976, la chiesa subisce notevoli danni strutturali, causati per la maggior parte dal crollo del campanile sull'edificio stesso. Lavori si ricostruzione, restauro e messa in sicurezza permisero la riapertura al culto dell'edificio nel 1986.