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Chiese in Provincia di Udine - città di : Chiesa di San Pelagio
Chiesa di San Pelagio
S. Pelagio
Dettagli
L'edificio, orientato, è ad aula rettangolare con capriate a vista; presbiterio quadrato con volta a crociera (vele distinte da costoloni), di altezza inferiore; atrio con una luce ad arco acuto per ciascuno dei tre lati; sacrestia aggiunta posteriormente sul lato destro del presbiterio. Monofora campanaria sul colmo della facciata. Sul lato sud, oggi murata, è visibile l'antica porta trecentesca rinvenuta durante i lavori di consolidamento e di risanamento post-terremoto. Porta e finestre di facciata rettangolari con stipiti ed architravi. Muratura eterogenea in pietrame, intonacata; copertura in coppi con motivo di mattoni a spigolo sotto la gronda.
Pianta
L'edificio presenta pianta ad aula rettangolare, con sacrestia aggiunta in epoca posteriore sul lato destro del presbiterio.
Struttura
La struttura è costituita da murature portanti in ciottoli e laterizio, le pareti sono intonacate. Sono stati eseguiti vari accorgimenti statici, in C.A., dopo il sisma del 1976,
Prospetto principale
Il prospetto è preceduto da un profondo atrio quadrangolare con tre accessi ad arcone a sesto acuto. L'atrio è una aggiunta successiva. La facciata interna presenta il portale rettangolare affiancato da due finestre rettangolari in pietra modanata.
Coperture
Il coperto è a due falde con struttura lignea e rivestito in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in piastrelle di cotto quadrate, disposte a losanghe.
XVI sec. - XVI sec. (consacrazione intero bene)
Verso la metà del XVI secolo viene emanato il documento di consacrazione della chiesa, se ne riporta un brano: " [...] ecclesiam Sancti Pelagij campestrem de Villa Adorgnani Aquileiensis Dioecesis". Tale brano è estratto dal documento "Instrumenta ac iura omnium et livellorum, annuorumque proventuum venerandae ecclesiae santi Pelagy de Adorgnano", conservato presso l'archivio storico della Pieve di Santa Maria della Purificazione
1511 - 1511 (danneggiamenti intero bene)
La chiesa, come altri edifici del Friuli, nel 1511 a causa di un forte terremoto venne gravemente danneggiata.
1535 - 1535 (menzione intero bene)
L'attestazione di lavori avvenuti all'interno della chiesa è riportata all'interno, sul colmo dell'arco trionfale: "1535 Adì 3 agosto Lenart di Domeni Matti[ia di Ad]orgnan à fata far p. sua devotion". Nello stesso anno viene sempre menzionata in un documento contenuto nel libro degli Istrumenti S. Pelagio. La prima data ricorda che, per mano dell'artista Gian Paolo Thanner, venne affrescato nel lontano 1535 l'intero catino absidale e l'arco trionfale, e la seconda datazione si riferisce all'atto della consacrazione della chiesetta.
1594 - 1594 (menzione intero bene)
Nella relazione del Patriarca Francesco Barbaro del 1594 viene menzionata la chiesa: "La gesia d'Ogni S.ti d'Adorgnano; la gesia di S. Pellagio d'esso logo [...]. Il brano è tratto daò fondo Visite Pastoriali, 95, fascicolo 86, conservato presso l'Archivio Storico dell'Arcidiocesi di Udine.
1680 - 1680 (costruzione sacrestia)
Nel 1680, il 26 luglio, risulta dal documento conservato presso l' Archivio storico della Pieve di Santa Maria della Purificazione, Rottoli di S. Pelaggio, 1679-1694, che il cameraro Francesco Sant liquidò L. 93 al "Mistro Valentino di Valent et murero Georgio Pilosio" per il saldo della "fabrica della Sacrestia" poi altre 9 lire e 14 soldi per "la porta della Sacrestia, tolle di pezzo, ferramenta, chiodi et fattura"
23/02/1972 - 2007 (restauri intero bene)
In tale data si da inizio alla procedura burocratica per la realizzazione dei restauri che interesseranno tutto l'edificio; pe questioni burocratiche l'inizio dei lavori slitterà sino alla data del 1976, anno del terremoto che danneggerà la struttura. Già due anni dopo il terremoto si darà inizio a lavori sull'edificio che troveranno ultimazione solamente molti anni dopo, nel 2007, essendo stati comprese nel restauro tutte le opere d'arte mobili presenti nella chiesa.
1976 - 1976 (danneggiamenti intero bene)
Già agli inizi degli anni Settanta del Novecento la chiesa presenta uno stato di abbandono tale da compromettere gravemente sia le decorazioni interne che la struttura. Il terremoto del 1976, per contro, non causa danno rilevanti.