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Chiese in Provincia di Udine - città di : Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiesa di San Michele Arcangelo
Glesie di San Michêl S. Michele Arcangelo

UDINE
Via N. Sauro - Chiopris, Chiopris-Viscone (UD)
Culto: Cattolico
Diocesi: Gorizia
Tipologia: chiesa
Non si conosce molto in merito all'epoca di costruzione della chiesa di Chiopris. Scritti del 1296 mettono in luce la presenza di un sacerdote e alcuni amministratori che si occupano della gestione della chiesa della comunità di Chiopris, pertanto si deduce che già in quel periodo esisteva un edificio adibito al culto e intitolato a San Michele Arcangelo. Con certezza la chiesa è stata consacrata o riconciliata il 4 luglio 1395. Una prima descrizione dell'edificio si può trarre dalla... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Non si conosce molto in merito all'epoca di costruzione della chiesa di Chiopris. Scritti del 1296 mettono in luce la presenza di un sacerdote e alcuni amministratori che si occupano della gestione della chiesa della comunità di Chiopris, pertanto si deduce che già in quel periodo esisteva un edificio adibito al culto e intitolato a San Michele Arcangelo. Con certezza la chiesa è stata consacrata o riconciliata il 4 luglio 1395. Una prima descrizione dell'edificio si può trarre dalla relazione della visita pastorale dell'abate Bartolomeo da Porcia del 1570: è una tipica chiesa medievale con campaniletto a vela, con attorno il cimitero circondato da un muro; l'edificio era in buone condizioni, il tetto e la pavimentazione erano ben sistemati; l'abside era ampia; vi erano quattro altari, di cui quello maggiore dedicato a San Michele Arcangelo, quello a sinistra a San Nicolò e Sant'Antonio Abate, quelli a destra a San Rocco e San Sebastiano e il quarto alla Santissima Trinità, a San Bellino e San Lorenzo. Nel 1666 l'edificio, per iniziativa del parroco Antonio de Senibus, fu restaurato e venne innalzato il campanile. Nel 1753, alla visita dell'arcivescovo di Gorizia Carlo Michele d'Attems, la chiesa era dotata di cinque altari: era stato aggiunto l'altare della Madonna del Rosario ed era stata cambiata la dedicazione di quello di San Rocco e San Sebastiano in San Francesco Saverio. A metà dell'Ottocento l'edificio definito "basso, irregolare e senza soffitto" fu oggetto di un importante intervento di ristrutturazione generale, per cui il soffitto con capriate a vista fu celato con un controsoffitto, furono realizzati pulpito e cantoria. All'inizio del Novecento la chiesa fu arricchita con affreschi e decorazioni. Di recente fattura è la decorazione musiva nel lunettone in facciata, mentre l'ultimo intervento di restauro risale al 2003; in quest'occasione e sono stati rifatti anche tutti gli impianti.

Preesistenze

Non vi sono fonti che attestino eventuali preesistenze. In origine la chiesa era collocata in una centa, demolita negli anni Sessanta.

Impianto planimetrico

La chiesa è circondata da un ampio sagrato in leggera salita rispetto alla quota della strada. È orientata ad Est - Nord Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale con due nicchie laterali e due absidiole in fondo e di un presbiterio a base rettangolare con due nicchie laterali. Addossati al corpo della chiesa vi sono, dietro al presbiterio e direttamente collegata a questo mediante due porte poste ai lati dell¿altare maggiore, la sacrestia a pianta rettangolare, e, sul lato destro del presbiterio, il campanile.

Strutture verticali

Tutte le murature sono in pietrame. La facciata principale a capanna ha un aspetto sobrio; interamente intonacata e tinteggiata color crema, è caratterizzata dal timpano in copertura, il portale d'ingresso, architravato ed inquadrato in pietra, ed il cornicione orizzontale che suddivide il fronte in due fasce orizzontali; quest'ultimo al centro è sormontato da un doppio lunettone cieco in cui trova posto una decorazione musiva di San Michele Arcangelo. Le facciate laterali presentano in alto due aperture a mezzaluna per parte, intervallate da una sporgenza in posizione centrale, dove all'interno trovano collocazione gli altari laterali. Nel presbiterio sul lato sinistro si aprono due finestre, poste in linea una sopra all¿altra, di cui quella inferiore è rettangolare, quella superiore a mezzaluna, mentre il lato destro è cieco.

Coperture

La copertura della navata è a due falde con manto in coppi e all'interno vi è un controsoffitto con volta a schifo. Il presbiterio è sormontato da una volta a crociera mentre all'estradosso presenta una copertura a tre falde con manto in coppi.

Campanile

Il campanile è addossato al corpo della chiesa sul lato destro, a fianco al presbiterio. È costituito da una torre campanaria a base quadrata, intonacata e tint

1296 - 1296 (preesistenza intero bene)

I primi scritti, risalenti a questa data, fanno pensare all'esistenza di un edificio religioso all'interno della comunità di Chiopris in quanto vengono indicate le figure del sacerdote e degli amministratori della chiesa.

1395 - 1395 (seconda consacrazione intero bene)

Il 4 luglio 1395 la chiesa viene consacrata o riconciliata - probabilmente in seguito ad una profanazione che potrebbe coincidere con il saccheggio di Chiopris del 1387.

1666 - 1666 (restauro e completamento intero bene)

La chiesa fu restaurata sotto la guida del parroco Antonio de Senibus; in quell'occasione fu costruito anche il campanile.

1695 - 1695 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione dell'altar maggiore ad opera del goriziano Leonardo Pacassi.

1711 - 1711 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione dell'altare maggiore, grazie al lascito di un nobile udinese nel 1613; non si conosce la data esatta di costruzione; la prima fonte che certifica l'esistenza dell'altare si trae dalla relazione della visita apostolica dell'arcidiacono di Gorizia Filippo di Strassoldo.

1843 - 1843 (rifacimento intero bene)

Ristrutturazione generale della chiesa, sotto la guida del pievano Giuseppe Orlando; i lavori furono affidati all'impresa Antonio Martinis di Medea e diretti dall'ingegnere circolare Clementschitsch; gli interventi principali consistettero nella messa in sicurezza del tetto e la realizzazione del controsoffitto con volta a schifo nella navata, nella costruzione del pulpito; probabilmente risale a questo periodo anche la realizzazione del doppio lunettone cieco della facciata. A fine lavori la chiesa fu benedetta il 17 ottobre 1843 dallo stesso parroco con delega dell'arcivescovo di Gorizia Francesco Saverio Luschin.

metà XIX - metà XIX (completamento interno della chiesa)

Innalzamento della cantoria e realizzazione del nuovo organo ad opera dell'organaro Michele Vizich di Cernizza, per volontà del pievano Giuseppe Orlando.

1911 - 1911 (decorazione interno della chiesa)

La chiesa fu imbiancata; furono eseguiti gli affreschi dell'arco trionfale, l'affresco del soffitto e le grisaglie lungo le pareti nella navata, ad opera del pittore Giulio Justolin.

1920 - 1920 (restauro intero bene)

Lavori di restauro e rifacimento, in particolare del tetto, in seguito ai danni subiti durante la prima guerra mondiale.

1925 - 1925 (consacrazione intero bene)

Il 20 settembre 1925 la chiesa è stata consacrata dall'arcivescovo di Gorizia, Francesco Borgia Sedej; in quest'occasione fu consacrato anche l'altare dedicato alla Madonna del Rosario, opera dell'altarista gradiscano Novelli.

1968 - 1968 (demolizione esterno della chiesa )

Demolizione della centa intorno alla chiesa.

1972 - 1972 (decorazione interno della chiesa )

Restauro dell'altare dell'Addolorata.

2001 - 2003 (restauro intero bene )

Restauro generale che ha interessato la struttura, la pavimentazione che è stata ricostruita, l'apparato decorativo della chiesa; l'intervento è stato promosso dal parroco don Gilberto Dudine e diretto dall'arch. Ivo Scagliarini; le opere edili sono state portate a termine dalla ditta di Adriano Zanuttini, le opere lapidee a cura della restauratrice di Gemona Michela Contessi, l'affresco sulla volta della navata eseguito dall'artista Emanuele Deganis di Torsa di Pocenia; durante questi lavori è stata portata in luce la cripta.

Mappa

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