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Chiese in Provincia di Udine - città di : Chiesa di San Giorgio Martire
Chiesa di San Giorgio Martire
Glesia di San 'Sors S. Giorgio Martire
Dettagli
La parrocchiale di San Giorgio viene costruita ex novo sul sito della precedente chiesa, di cui mantiene la dedicazione. I lavori iniziarono nel 1696 e, ripresi dopo un periodo di stasi nel 1715, si conclusero nel 1734, grazie al contributo finanziario dei conti Antonini. Consacrata nel 1736, fu completata sia internamente, con la ricostruzione dell'altar maggiore e la costruzione degli altari laterali, sia esternamente con l'erezione del campanile - che sostituiva quello precedente costituito da una struttura precaria. Nella seconda metà dell'Ottocento sono stati eseguiti gli affreschi della navata e alla fine del secolo è stata rifatta la pavimentazione; anche gli affreschi del presbiterio risalgono a questo periodo secolo mentre le opere di decorazione furono realizzate all'inizio del secolo successivo. L'aspetto attuale della chiesa risale agli anni Settanta, in cui la chiesa è stata oggetto di una serie di adeguamenti liturgici e nell'occasione si coperse anche gran parte dell'apparato decorativo della navata eseguito da Giulio Justolin.
Preesistenze
Dell'antica chiesa rimane un frammento di affresco raffigurante l'Annunciazione e la Madonna con il Bambino, realizzato alla fine del Trecento da un ignoto pittore friulano operante nell'orbita di Filippo Lippi che attualmente è collocato sulla parete destra della navata, tra i due altari. Quest'antica chiesa di San Giorgio sorgeva sul medesimo sito di quella attuale, nel centro abitato di Campologo; esisteva ab antico, ma le notizie in merito alle vicende storiche dell'edificio precedenti al 1571 sono andate perdute. Dalla descrizione e rappresentazione redatta dal pubblico perito Guglielmo Buglioni del 1681 si evince che era dedicata a San Giorgio, ospitava due cappelle laterali, dedicate alla Madonna del Rosario e a Sant'Antonio, una sacrestia; la facciata era sormontata da un campaniletto a vela; a nord e ad ovest dell'edificio vi era il cimitero circondato da un muro. A partire dal 1678 si avviano le prime richieste per il permesso di costruire una nuova chiesa, più ampia, in grado di contenere la popolazione aumentata nel corso degli anni.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata a Nord Est - Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale, in sui si aprono quattro nicchie laterali, e di un presbiterio, anch'esso a pianta rettangolare; sul lato destro della navata, addossati al corpo della chiesa, vi sono la sacrestia, un locale adibito a magazzino, un servizio igienico ed il vano scale che porta alla cantoria. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 27,95 ml; larghezza 10,32 ml e altezza navata 12,52 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame e mattoni, pianelle, calce provenienti dalla fornace di Campolongo al Torre. La facciata principale a capanna è tripartita verticalmente da quattro lesene con capitelli tuscanico e base in pietra, che sorreggono una cornice modanata fortemente aggettante; il frontone, con un¿apertura circolare nel timpano, conclude la facciata. Il portale d'ingresso, inquadrato in pietra bianca, posto in asse con la navata, sorregge un timpano a cornice spezzata, interrotto da quattro teste di cherubini con ali spiegate; lateralmente, all¿altezza del timpano del portale, si aprono due nicchie; sotto alla cornice ci sono altre due nicchie, in asse con quelle sottostanti, e una finestra rettangolare sopra al portale. Le facciate laterali presentano due finestre rettangolari per lato in corrispondenza delle sporgenze delle nicchie degli altari laterali; sul lato sinistro inoltre tra le due sporgenze si apre un portale secondario, sul cui architrave è incisa una scritta indicante il parroco Giovanni Battista Michieli ed una data 1738. Nel presbiterio si aprono due finestre a mezzaluna e, sul lato destro, sotto a questa, vi è anche una finestra rettangolare; forse una terza mezzaluna si apriva anche nella parete di fondo del presbiterio ma attua
1362 - 1362 (preesistenza intero bene)
Prima fonte che accerta la presenza di una chiesa a Campolongo.
1442 - 1442 (preesistenza intero bene)
Costruzione di un nuovo altare dedicato a Sant'Antonio; prima la chiesa possedeva solo l'altar maggiore, dedicato a San Giorgio.
1678 - 1678 (preesistenza intero bene)
Richiesta del Luogotenente della Patria del Friuli, inoltrata al parroco Giovanni Battista Michieli, del fabbisogno minuto della spesa necessaria a demolire la vecchia chiesa e a costruirne la nuova (lettera del 16 marzo 1678).
1696 - 1734 (costruzione intero bene)
Costruzione ex novo della chiesa; i lavori iniziano nel 1696; fu demolita la vecchia chiesa e ricostruito il presbiterio; la navata venne solo tracciata nella struttura perimetrale poi i lavori furono sospesi fino al 1715; sotto la direzione dei lavori di Domenico Malisano, la chiesa venne ultimata nel 1734.
1736 - 1736 (consacrazione intero bene)
La chiesa venne consacrata dal Patriarca di Aquileia Daniele Delfino il 28 aprile 1736.
1737 - 1738 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell'altar maggiore da parte dell'altarista-scultore di Udine Simone Pariotti (o Paviotto).
1739 - 1752 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione di tre altari laterali, uno lungo la parete destra della navata, dedicato a San Rocco, due lungo la parete sinistra, dedicati a San Luigi Gonzaga e al Santo Rosario, attribuiti ad una bottega friulana, verosimilmente sono opera sempre di Simone Pariotti.
1755 - 1770 (costruzione esterno chiesa )
Erezione del campanile; la richiesta del permesso di fabbrica al Luogotenente della Patria, Giacomo Miani, risale al 1752; il Patriarca Daniele Delfino diede il consenso in data 18 febbraio 1955; i lavori si svolsero in tre riprese, affidandoli, dopo una fase iniziale, dapprima al capomastro Martinuzzi, poi a Giorgio Lazzaro.
1800 - 1800 (rifacimento intero bene)
Rifacimento completo della sacrestia.
1865 - 1865 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione dell'affresco della navata ad opera di Lorenzo Bianchini.
1898 - 1898 (decorazione interno della chiesa)
Il parroco Giovanni Battista Del Piccolo incaricò l'artista locale Giulio Justolin di dipingere gli affreschi del presbiterio.
1907 - 1907 (decorazione interno della chiesa)
In occasione della visita pastorale dell'Arcivescovo Sedej, la chiesa fu decorata da Giulio Justolin.
1950 - 1960 (ristrutturazione interno della chiesa)
Lavori di sistemazione della chiesa, tra cui la chiusura della nicchia sulla facciata sinistra in fondo alla chiesa in cui era collocato il fonte battesimale.
XXI - XXI (restauro intero bene)
Intervento di restauro della copertura del presbiterio.