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Chiese in Provincia di Udine - città di : Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Glesia di San Pieri e Pauli Chiesa di Santi Pietro e Paolo
Dettagli
L'attuale chiesa di Saciletto sorge sul sedime della precedente chiesa, cambiandone la dedicazione ai Santi Pietro e Paolo. Fu eretta nel 1687 grazie al patrocinio del doge Francesco Morosini, come compenso per i servizi resi alla Repubblica Veneta dal conte Antonini di Saciletto durante la guerra in Candia. La struttura della nuova chiesa non ha subito modifiche sostanziali nel corso della storia, conservando tuttora l'aspetto conferito all'epoca della sua costruzione. In origine era circondata dal cimitero, che mantenne la sua funzione fino al 1840. L'interno presentava l'aspetto attuale, con l'altare maggiore e i due altari laterali; nella seconda metà dell'Ottocento fu sostituita la pavimentazione in cotto con l'attuale in riquadri di pietra bianchi e neri. Negli anni Trenta del Novecento furono realizzati degli interventi di completamento e restauro sia dell'interno che dell'esterno: fu eretta la cantoria, restaurate le opere pittoriche e realizzato il nuovo sagrato. Ulteriori interventi che interessarono sostanzialmente il presbiterio, modificandone il suo assetto, furono attuati negli anni Ottanta.
Preesistenze
Non sono state rinvenute tracce del precedente edificio, ma si presuppone che l'attuale chiesa dei Santi Pietro e Paolo sia stata costruita sul medesimo sito della precedente chiesa di Saciletto dedicata a Santa Maria, la cui esistenza è documentata nell'archivio del Monastero di Aquileia. La costruzione di questo edificio, in base alla richiesta da parte dei muratori del compenso alla comune, si colloca agli inizi del XVI secolo. In seguito vi sono notizie in merito alla collocazione della pila dell'acqua santa 1567 e dalla relazione della visita apostolica del 1579 si ricava che la chiesa era dotata di tre altari, di cui quelli dedicati a Santa Maria e al Santissimo Sacramento erano ben ornati e consacrati, il terzo, dedicato a Sant'Urbano, era più piccolo. Non vi sono ulteriori fonti in merito all'evoluzione storica di questo edificio: probabilmente fu demolito per far spazio alla nuova chiesa.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata ad Est-Nord Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale, con due nicchie laterali contrapposte ed una nicchia -absidata all'interno, rettangolare all'esterno - sul fianco sinistro, e di un presbiterio a base rettangolare concluso sul fondo da un'abside poligonale. Sul lato destro del presbiterio vi è la sagrestia, a base rettangolare, accessibile sia dal presbiterio che dall'esterno; sul lato sinistro invece, con accesso sia dal presbiterio che dall'esterno, si erge il campanile. Sul lato destro della navata, in fondo alla chiesa, simmetricamente alla nicchia battesimale, vi è un vano, con accesso esterno, che contiene la scala per la cantoria. La chiesa è preceduta da un breve sagrato, sopraelevato dalla quota della strada mediante due gradini. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 26,04 ml; larghezza 6,85 ml e altezza navata 9,86 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di grigio. La facciata principale a capanna è semplice e lineare. Lateralmente è definita da una coppia di lesene binate, impostate su un basamento in pietra e desinate da capitello tuscanico; al centro si apre il portale d'ingresso, inquadrato in pietra e sormontato da un timpano spezzato con al centro la statua lapidea del doge Morosini - l'attuale è una copia realizzata dallo scultore cervignanese Giovanni Nardin; ai lati del portale vi sono due finestre ad arco, alte e strette, con davanzale. La facciata è conclusa da un frontone con cornice modanata, nel cui timpano si apre un occhio circolare; sotto al frontone, in linea con il portale, vi è una finestra a mezzaluna. Le lesene e le cornici si differenziano dal muro mediante il colore bianco. I muri laterali presentano alcune discontinuità dettate delle nicchie degli altari interni, dal fonte battesimale e dai locali
1507 - 1507 (preesistenza intero bene)
Richiesta da parte dei muratori Antonio e Paolo di Campolongo di finanziamenti come ricompensa per la costruzione della chiesa di Saciletto, dedicata a Santa Maria.
1687 - 1687 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa sotto il patrocinio del doge Francesco Morosini.
1779 - 1779 (restauro interno della chiesa)
Restauro dell'altare maggiore.
1876 - 1876 (completamento interno della chiesa)
Sostituzione della precedente pavimentazione in mattonelle di cotto con l'attuale in pietra bianca del Carso e nera del Vallone, ad opera dello scalpellino Costantino Novelli di Ruda.
1923 - 1923 (completamento interno della chiesa)
Collocazione della statua lignea nella nicchia dell'altare della Confraternita del Rosario, in sostituzione della precedente pala.
1926 - 1926 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione della cantoria.
1930 - 1930 (completamento esterno della chiesa)
Realizzazione del sagrato della chiesa.
1931 - 1931 (restauro interno della chiesa)
Restauro degli affreschi della volta del presbiterio, realizzato da Angelo Masin.