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Chiese in Provincia di Udine - città di : Chiesa della Madonna dei Roveri

Chiesa della Madonna dei Roveri

UDINE
Colloredo di Prato, Pasian di Prato (UD)
Culto: Cattolico
Diocesi: Udine
Tipologia: chiesa
Edificio orientato, ad aula rettangolare, concluso da un presbiterio rettangolare di altezza e volume leggermente inferiori. Sacrestia a corpo parallelepipedo aggettante sul lato meridionale. Il basso recinto in muratura antistante l'area del sagrato è decorato agli angoli da due plinti lapidei con sovrapposte guglie e da due pilastri con sovrapposti vasi lapidei alle estremità dell'accesso. Il prospetto principale, di linee sobrie, è completato dal piccolo timpano con impostata una monofora... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Edificio orientato, ad aula rettangolare, concluso da un presbiterio rettangolare di altezza e volume leggermente inferiori. Sacrestia a corpo parallelepipedo aggettante sul lato meridionale. Il basso recinto in muratura antistante l'area del sagrato è decorato agli angoli da due plinti lapidei con sovrapposte guglie e da due pilastri con sovrapposti vasi lapidei alle estremità dell'accesso. Il prospetto principale, di linee sobrie, è completato dal piccolo timpano con impostata una monofora campanaria in mattoni di recente costruzione. Ai lati della porta architravata due piccole finestre quadrangolari, incorniciate in pietra d'Istria con decorazioni a rosette. Su ciascun fianco della chiesa si aprono tre finestre rettangolari: due nell'aula e una per parte sui fianchi del presbiterio. Al di sotto della gronda corre un cornicione modanato. All'interno, il cornicione, che corre lungo i lati e si interrompe nella controfacciata, è sostenuto dalle lesene che ritmano le pareti, fa presupporre l'esistenza di un originario controsoffitto, che è stato asportato, per cui le capriate sono a vista. L'arco trionfale a tutto sesto - con epigrafe del 1666 - immette nel presbiterio quadrangolare dalla volta a crociera di quattro ampie vele. Al di sopra dell'entrata il coro ligneo; al lato destro della porta un'acquasantiera a catino di pietra lavorata a lobi sostenuta da una colonna. Nel presbiterio l'altare maggiore con plinto ligneo e mensa in muratura. Pavimento in piastrelle di cotto disposte a losanghe.

Pianta

Ad unica aula rettangolare.

Prospetto principale

Il prospetto principale, di linee sobrie, è completato dal piccolo timpano con impostata una monofora campanaria in mattoni di recente costruzione. Ai lati della porta architravata due piccole finestre quadrangolari, incorniciate in pietra d'Istria con decorazioni a rosette. Su ciascun fianco della chiesa si aprono tre finestre rettangolari: due nell'aula e una per parte sui fianchi del presbiterio. Al di sotto della gronda corre un cornicione modanato.

Coperture

Struttura portante in legno e manto di copertura in coppi.

Struttura

La struttura portante è costitutita da muratura mista in ciottoli e laterizi. Le architravi delle bucature, così come i piedritti, sono in pietra d'Istria.

Pavimenti e pavimentazioni

Il pavimento è in piastrelle di cotto disposto a losanghe.

XV - XV (costruzione intero bene)

La data certa di realizzazione non è nota ma i documenti d'archivio la collocano all'incirca nella seconda metà del Quattrocento (1458). Sul libro storico parrocchiale, infatti, si trova scritto che il Patriarca Daniele Delfino visitò l'edificio cultuale il 15 luglio 1737 e in tale data fece redigere le seguenti note: "La chiesa, come raccogliesi da memorie anteriori al 1458, era dedicata a S. Maria et Elisabet dei Roveri ed ebbe beni e cameraria propria essendosi la Confraternita di St. Maria (memoria 1523) sino al settembre 1620 in cui il Commun et huomoni della Villa di Colloredo di Prat apparso nel pubblico Consiglio stabilivano che si debba unire l'istrada della Chiesa di St. Maria et Elisabeth detta dei Roveri con quelli dei S.ti Nicolò, Giorgio, Cosma e Damiano di detta Villa". La tradizione la vuole far risalire, invece, al 1545.

1626 - 1626 (restauro intero bene)

Nel 1626 è danneggiata da agenti atmosferici in modo molto serio, tanto da costringere il Patriarca Antonio Grimani a ordinare il rifacimento urgente di alcune parti, stabilendo nel contempo le pene in caso di inadempienza.

1666 - 1668 (ricostruzione intero bene)

La chiesa in tale data venne completamente riedificata. Due anni dopo, il Patriarca Dionisio Delfino, la trovò in buono stato.

1680 - 1680 (descrizione altari)

Nella descrizione del parroco, Francesco Bassi, erano presenti all'interno della chiesa due altari. Nelle seguenti descrizioni, invece, ne viene citato solamente uno.

1783 - 1783 (dedicazione intero bene)

Nel 1783, per volontà di Monsignor Giangirolamo Gradenigo, la dedicazione della chiesa venne spostata alla seconda domenica di luglio; la conferma è data dalla lapide presente sulla parete a destra dell'aula.

1894 - 1895 (ampliamento intero bene)

Il 22 settembre 1894, don Francesco Cossaro ottenne l'autorizzazione ad ampliare l'aula di cinque metri e con il contributo della popolazione potè realizzare l'opera. L'inaugurazione avviene il 4 ottobre 1895.

1912 - 1912 (ristrutturazione intero bene)

Sono stati ricollocati dei telai in ferro alle finestre e sostituite le grondaie.

1915 - 1915 (consacrazione intero bene)

La chiesa viene riconsacrata nel 1915, dopo essere stata occupata dai soldati diretti al fronte.

1946 - 1959 (ristrutturazione copertura)

In tre diversi momenti (1946, 1950 e 1959) sono stati svolti interventi sulla copertura dell'edificio.

1984 - 1984 (tinteggiatura intero bene)

In tale data si è eseguita la tinteggiatura dell'edificio.

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