Dieci vittime del nazifascismo La città si ferma per ricordare
I familiari: «Ora abbiamo un segno che testimonia l’estremo sacrificio reso dai nostri cari»
Ogni formella un addio, un commiato a una vita che si è persa in un “non luogo”. Cappello a tesa larga e ginocchiera per lavorare chino sulla strada, il cammino di Gunter Demnig, seguito da una folla di udinesi in una sorta di via crucis, ha attraversato la città da un capo all’altro inseguendo la memoria, perché come recita il Talmud “una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. E ieri ha posato una pietra d’inciampo...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto