Revelli, l’alpino che diceva: «Ricordati di non dimenticare»
Sopravvissuto a nikolajewka, partigiano della brigata rosselli, intellettuale illuminato
Chiesero una volta a Nuto (Benvenuto) Revelli se fosse scrittore o professore. La risposta secca e precisa: «Geometra, io sono geometra». Invece, nel ripercorre la vita di quest’uomo che ha saputo raccontare gli orrori della guerra con sguardo innocente e severo, nell’anno centenario della sua nascita, è meglio pensare Revelli come “alpino” con le virtù, non imbalsamate della retorica, che questa parola significa. Cosí come scrive Giuseppe Mendocino autore di una biografia.
Nato a Cuneo nel 1919 Revelli a...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto