La fuga di gas porta alla casa di Facchettin Quella frase ambigua e lo strano tatuaggio
L’uomo in cura al Centro di salute mentale scriveva: «Pronto a dispiegare le ali». Sul braccio aveva inciso il numero “619”
«Pronto a dispiegare le ali». Una frase ambigua che, isolata dal contesto, potrebbe avere poco senso o, comunque, non parrebbe celare nulla di allarmante. Se non fosse che parliamo di Fabrizio Facchettin, il 50enne disabile, morto nell’abitazione di viale XX Settembre in seguito alla violenta esplosione in cui hanno perso la vita anche Sabina Trapani e il cittadino sloveno Miha Ursic.
Le indagini, infatti, ruotano attorno queste parole che l’uomo ha affidato al suo profilo Facebook: un profilo “mascherato”...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto