«Dal sacrificio del Galilea un monito per la pace»
La commemorazione della tragedia: 1.045 soldati italiani morirono nell’affondamento C’era anche Onorino Pietrobon, 98 anni: l’ultimo superstite tra i 284 che si salvarono
Un sacrificio che ha portato a un’era di pace e democrazia, le quali vanno continuamente difese. Tutti d’accordo nel ricordare i naufraghi della nave Galilea, affondata da un siluro inglese nella notte tra 28 e 29 marzo 1942. Si salvarono soltanto 284 imbarcati sul piroscafo su 1.329, soldati – in maggioranza alpini, ma anche di altri Corpi – che rientravano dal fronte greco-albanese.
Ieri, a Chions, le cerimonie nel 77º della tragedia, organizzata da sezione e gruppo locale alpini...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto