Omicidio di Nadia Orlando, Mazzega ci riprova in Appello: seminfermità e atto non voluto
Udienza il 12 aprile. La difesa: «Derubricazione in omicidio preterintenzionale». Chieste attenuanti per il comportamento processuale e il vizio parziale di mente
UDINE. Quando le chiuse la bocca, premendole sul viso un cuscino o un altro non meglio precisato pezzo di stoffa, Francesco Mazzega non intendeva affatto soffocare la fidanzata Nadia Orlando. E se le cose andarono così, se, cioè, la conversazione con cui quella sera tentò di convincerla a non lasciarlo degenerò in omicidio, fu soltanto perchè, in quel momento, agì in condizione di vizio parziale di mente.
È con questi due argomenti, completamente inediti rispetto alle tesi sostenute in...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto