«Non volevano che sposassi un italiano»
La rivelazione da un giornale macedone: Blerta avrebbe ammesso di aver organizzato la strage, ma non di aver sparato
SACILE
«Spietata vendetta, interesse personale, o altri futili motivi». Così il tribunale di Gostivar ha connotato i retroscena del triplice omicidio di Debar, indicando come ipotesi di reato per Blerta Pocesta, 28 anni, l’articolo 123 del codice penale macedone, comma 3.
Sia in paese a Sacile, dove viveva la famiglia Pocesta, che sul quotidiano macedone “Koha”, intanto, trapelano indiscrezioni sul perché la ragazza, in carcere per l’omicidio dei genitori Amit e Nazmie e della sorellina quattordicenne Anila provasse un...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto