«I teatri d’Italia alzino la voce prima che scatti la riforma»
Il fondatore dell’Elfo spera in una presa di posizione unitaria verso il Governo. «La qualità non esce premiata. Serve una rivoluzione spirituale, per tutti»
UDINE. Fu tacciato di antiamericanismo, Arthur Miller, processato e condannato, sospettato di simpatie verso il comunismo. Forse comunista Miller non lo era; di certo con i suoi drammi non risparmiava critiche, anche feroci e puntuali a quell’american way of life, destinata dopo la seconda guerra mondiale a diventare il modello per gran parte del pianeta.
Miller già negli anni 50 ne aveva compreso e intravisto la deriva. Una deriva apparentemente solo economica e finanziaria, che invece investe gli ambiti...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto