Uccise il figlio, la difesa: non voleva, una fatalità
Illustrate davanti al gup le consulenze psichiatrica e medico legale. L’avvocato Mete: Talpis era depresso. La discussione delle parti il 9 dicembre
REMANZACCO. Era scoppiata una lite in famiglia, una delle tante tra moglie e marito, ma a pagarne le tragiche conseguenze era stato il figlio. Un colpo di coltello mortale, inferto nella concitazione del momento e con la mente gravemente annebbiata dai fumi dell’alcol.
Nessuna volontarietà, insomma, ma solo una sventurata fatalità. È così che i consulenti della difesa di Andrei Talpis, 49 anni, originario della Moldavia e residente a Remanzacco, hanno spiegato i fatti che, la notte del 26...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto