Delitto di Nadia Orlando, ecco perché il giudice ha premiato Mazzega
La custodia a casa non mette in pericolo la collettività. Al momento il braccialetto non c’è e lui resta in cella.
Sapeva che avrebbe potuto ucciderla. Era un evento «previsto e pienamente accettato». E non ha fatto niente per salvarla, «indirizzandosi verso la Slovenia, invece che recarsi al vicino ospedale di Spilimbergo», vagando per quasi undici ore con il cadavere in auto e pensando bene di spegnere entrambi i cellulari: sia il proprio, sia quello della vittima, la fidanzata Nadia Orlando.
Eppure, nonostante la «personalità allarmante» e la «pericolosità sociale elevata» fotografate dal delitto compiuto la notte del 31 luglio,...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto