La scomparsa della vecchietta del sottopasso
Quel fagotto umano per terra in stazione E una tosse secca, stizzosa, incessante
Niente è facile. Per nessuno. Ma se hai la pelle color caffellatte e gli occhi più scuri del mogano è ancora più dannatamente complicato. Più complicato comprendere una lingua che non è la tua, fare amicizia, frequentare con profitto la scuola, vivere in un appartamento decente. Mi chiamano il “Marocchino” ma io arrivo da Tunisi. Mio papà abita e lavora a Udine da otto anni, io, mia mamma e i miei fratelli siamo arrivati qui due anni fa. Abbiamo lasciato...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto