Morte in carcere, «non si archivi»
La famiglia di Stefano Borriello intende opporsi dopo la richiesta della Procura
La famiglia di Stefano Borriello passa al contrattacco. Dopo la seconda richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura di Pordenone in merito al portogruarese deceduto in carcere quasi due anni fa, il 7 agosto 2015, i familiari presenteranno opposizione entro la fine dell’estate attraverso l’avvocato di Latisana Daniela Lizzi. Si muoverà pure il legale dell’associazione Antigone Simona Filippi. Il referto dell’autopsia sulla morte del giovane incarcerato parlava di polmonite, ma ci si chiede se non si sarebbe potuto curare prima che...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto