Fidanzati uccisi, la procura militare indaga sulla caserma di Trifone e Ruotolo
Dopo i verbali sulle firme false emersi nel processo a Giosuè. Già partiti i confronti. Parte civile pronta a chiedere i danni
PORDENONE. Tanto tuonò che piovve. Se lo erano cominciati a chiedere i familiari delle vittime, di fronte al fuoco incrociato dei “Non ricordo” da parte dei militari.
Poi le testimonianze sulle firme false nei registri che attestavano le presenze ai corsi d’addestramento per l’operazione “Strade sicure” a Milano.
Infine i dubbi su quell’accesso pressoché libero al wi fi del nucleo gestione sistemi informatici, il cosiddetto Nugesi, l’ufficio in cui lavorava Giosuè Ruotolo, accusato del duplice omicidio del commilitone Trifone...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto