Le vittime italiane dell'attentato di Dacca, erano all’estero a lavorare
Tutti imprenditori e addetti del tessile i nove connazionali morti nell’attacco
UDINE. Senza pietà, uno dopo l’altro. Li hanno giustiziati. Torturati, in alcuni casi. Colpevoli di essere «infedeli», di non conoscere il corano, di non rispettare la sharia.
Stavano trascorrendo una serata tranquilla all’Holey Artisan Bakery di Dacca, i nove connazionali che nella notte di venerdì sono rimasti intrappolati e uccisi nel ristorante della capitale bengalese.
Ad accomunarli, oltre alla nazionalità, la professione: erano tutti imprenditori tessili. Un massacro, quello di Dacca, che non ha precedenti per l’Italia: mai tante...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto