Terremoto, l’ingegnere Emanuele Chiavola: «Soffrimmo in silenzio, fu difficile il dialogo con la gente»
Dieci anni dopo la lezione dell’uomo che visse al fianco del commissario Zamberletti
«Non esistono soluzioni semplici per affrontare situazioni difficili. Tanto vale saperlo subito e prepararsi a un lavoro lungo, difficile, ingrato; ma costituisce l'unico modo per arrivare in fondo».
Dieci anni dopo il terremoto che distrusse il Friuli provocando quasi mille morti, oltre 3 mila feriti, 100 mila senzatetto, 75 mila case danneggiate e oltre 18 mila distrutte, il segretario generale straordinario per la ricostruzione, Emanuele Chiavola, chiuse così l'analisi critica delle strategie attuate dopo la tragedia.
Le sue parole...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto