Pontebba e Chiusaforte, la distruzione nelle frazioni
Gli ex amministratori De Monte, Piussi e Clauderotti: quella notte scattò il si salvi chi può. A Roveredo intervenne il Cai di Lecco. Caddero a pezzi anche le case di San Leopoldo
PONTEBBA-CHIUSAFORTE. A Pontebba nello scalo ferroviario i fili delle linee elettriche si toccavano e provocavano scintille. A Chiusaforte la strada che portava in val Raccolana era interrotta dai grandi massi che scendevano dalle montagne. La sera del 6 maggio le scosse di terremoto distrussero anche il canal del Ferro.
A Chiusaforte scattò «il si salvi chi può» ricorda l’ex consigliere comunale e segretario comunale della Democrazia cristiana, Vittorio Piussi, che all’epoca sedeva tra i banchi dell’opposizione. «Quella notte -...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto