A Majano tra le macerie dei condomini dopo le urla calò il silenzio
Anche l’ex sindaco Schiratti tra i soccorritori che ricorda un anziano sepolto in piedi imprigionato fino al bacino. E oggi è convinto che ricordare quei giorni sia importante per lasciare traccia del tempo passato. Il terremoto provocò 130 morti, di cui 119 residenti
MAJANO. Il suo racconto inizia dal salotto di casa dove si trovava il 6 maggio 1976 e dove ci ha accolto per dirci che il caffè che avrebbe dovuto bere quella sera non fu mai servito. Alle 21 e una manciata di minuti la serenità familiare fu interrotta da un boato, «mia moglie disse “il terremoto”, uscimmo tutti a fatica perché non si stava più in piedi.
Le case si inclinavano su entrambi i lati e io pensavo: «Si...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto