Dalle urla degli alpini alla mamma che allattò il figlio sotto le macerie
Antonino Pascolo, capogruppo Ana, racconta la tragedia: «Estratto vivo, un militare morì d’infarto per la paura»
GEMONA. «Tra le macerie della caserma Goi-Pantanali si sentiva solo le urla e le richieste di aiuto di quei ragazzi, avevano solo 20 anni». Il maresciallo in pensione e capogruppo degli alpini di Udine sud, Antonino Pascolo, trova a fatica le parole per ricordare le giovani vite spezzate dalla scossa di terremoto, il 6 maggio 1976, a Gemona.
Il terzo reggimento artiglieria montagna, simbolo di concretezza e affidabilità, perse sul campo 29 uomini. Il terremoto distrusse anche molte famiglie...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto