«Quei 17 morti ci sono ma la fossa non esiste»
Per l’Anpi il documento di Premariacco è veritiero, «non si può, però, parlare di foiba»
PREMARIACCO. Il documento dell’anagrafe di Premariacco che parla di 17 cadaveri sepolti e riesumati a Rocca Bernarda nel ’46 «ha una sua legittimità, in quanto riporta la firma del sindaco e del segretario comunale. Ed è l’unica carta, finora, che ha un certo riscontro, tra tutte quelle che sono spuntate finora. Ma continuare a parlare di foiba è davvero fuori luogo».
L’Anpi, insomma, “resiste”, etichettando la fossa comune di Rosazzo come «improbabile» e «itinerante», perchè «prima si parla di...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto