I servizi segreti egiziani coinvolti nell’omicidio di Giulio Regeni
È l’ipotesi privilegiata dagli investigatori italiani dopo i particolari sulle torture. Collaborazione ridotta con la polizia. Ascoltata la tutor del dottorando
UDINE. Reticenza a fornire le informazioni, lentezza esasperante – almeno per i canoni occidentali – nell’analisi delle prove e una collaborazione ridotta al minimo: l’apertura agli inquirenti italiani inviati al Cairo per fare luce sulla scomparsa e sull’omicidio di Giulio Regeni, assicurata dal regime di al-Sisi al momento è rimasta quasi soltanto sulla parola.
Gli uomini di polizia e carabinieri presenti ormai da più di una settimana in Egitto si muovono infatti su un terreno accidentato e in cui...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto