La verità dell’autopsia: nessuna colpa per il portiere morto in campo
Fabio Zuccheri morì a 20 anni a seguito di un malore che lo colse il 5 agosto all’inizio del primo allenamento nel campo sportivo del Sevegliano. Il consulente del pm: soccorsi adeguati e dai certificati medici nessuna avvisaglia. Ma il legale della famiglia chiederà ulteriori approfondimenti su alcune criticità
UDINE. Non fu colpa di nessuno: è questa la conclusione cui è approdato il consulente incaricato dalla Procura di Udine di accertare la causa della morte di Fabio Zuccheri.
E cioè del portiere e promessa del calcio, originario di Crauglio, deceduto la sera del 5 agosto scorso, a soli 20 anni, a seguito di un malore che lo aveva colto sul campo sportivo di Sevegliano, al primo allenamento con la sua nuova società.
Atteso da mesi, l’elaborato è stato...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto