E Kennedy disse: «Vorrei che Bond lavorasse per me»
Il presidente Usa s’invaghì di 007 dopo il primo film del ’62 Domani esce il capitolo 24 della saga, il quarto con Craig
di Gian Paolo Polesini
Bond è un poema epico, l’agente acheo con la Walter PPK che piaceva a John Kennedy. («Uno così lo vorrei nel mio staff», disse nel 1962). Ventitrè odissee, la ventiquattresima sarà per domani, la solita guerra (di Troia) per salvare il mondo.
E James - nato nel 1924 da Andrew Bond di Glencoe, scozzese, e da Monique Delacroix, svizzera del cantone di Vaud - c’è ancora. Lo conoscemmo il 5 ottobre 1962, aveva la faccia di...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto