La morte di Molent resta senza colpevoli
Il processo ripartirà a marzo, ma è inevitabile la prescrizione. Storia di una promessa del basket sacrificata due volte
PORDENONE. Matteo Molent sorride ancora, dalle foto di chi gli ha voluto bene. Ma la sua è una storia triste, di quelle che fanno riflettere sul solco, sempre più ampio in Italia, tra la legge e la giustizia.
La giovane promessa del basket pordenonese, il ragazzo d’oro di Azzano Decimo strappato alla vita il 20 dicembre 2009 da un attacco cardiaco in un gelido palazzetto dello sport a Gorizia, è di fatto stato ucciso due volte.
La prima da...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto