Infortuni sul lavoro, maglia nera per Gorizia e Udine: incidenti in aumento, sei mortali nel 2024
Nel panorama funesto degli incidenti sul lavoro, le malattie professionali in ogni provincia del territorio hanno il segno più. In Italia si registrano 38868 malattie legate al lavoro, con un aumento del 24%
Gli infortuni sul lavoro non sono un tema archiviato, anzi. È quanto mai attuale. In Friuli Venezia Giulia, secondo i dati rielaborati dall’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), si registra un triste primato: +4,8% di incidenti denunciati sul lavoro, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, da gennaio a maggio, quando si è passati da 2642 a 2768.
E non calano nemmeno le morti in azienda, restano due su un totale di sei in regione e 369 in Italia contro il dato dello scorso anno che era inferiore, pari a 358. La situazione relativa alle malattie professionali, non migliora, vi è un’impennata addirittura del 12,4 per cento. Nel dettaglio sul fronte degli infortuni sul lavoro peggio della provincia di Udine in regione sta solo Gorizia, con un +5,3% rispetto lo scorso, passando da 865 a 911 incidenti, mentre calano nella provincia di Pordenone (-1,1%) passando da 1609 a 1592 e Trieste con il crollo al -5,4% passando da 1462 a 1383. Il dato regionale resta preoccupante, con un incremento del 1,2% ovvero 6654 incidenti contro 6578 dell’anno precedente.
Gli incidenti mortali
Gli incidenti mortali diminuiscono in regione da dieci a sei, con un decesso nel goriziano, tre nel Pordenonese e come abbiamo detto due in provincia di Udine, resta preoccupante il dato su scala nazionale con ben 369 morti rispetto ai 358 del 2023. Nel panorama funesto degli incidenti sul lavoro, le malattie professionali in ogni provincia del territorio hanno il segno più: Gorizia (11,3%), Pordenone maglia nera con il 24,5%, Trieste 18,5% e Udine con 12,4%. In Italia si registrano 38868 malattie legate al lavoro, con un aumento del 24%.
“Mi chiedo cosa l’ANMIL può ancora fare dopo che sono passati ottant’anni da quando ha affondato le radici nel 1943 – dichiara il presidente Fernando Della Ricca – L’obiettivo era ed è chiaro: sopravvivere il tempo necessario per contribuire a debellare la piaga delle morti e degli infortuni del lavoro. Il nostro compito, da una lettura dei dati possiamo dire che non è terminato, anzi l’impegno deve essere maggiore. I tempi sono cambiati, la produzione incombe a ritmi accelerati, ma non è una giustificazione il sacrificio delle vite umane, brandelli di corpi dei nostri giovani in cambio di un aumento del prodotto. Dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione al dramma delle morti e degli infortuni sul lavoro, mantenendo un continuo e costante confronto con le istituzioni, con le associazioni della società civile e con tutti coloro hanno a cuore il lavoro giusto e scevro da qualunque pericolo alla persona. Rivendichiamo il diritto al lavoro in sicurezza in un contesto dove la responsabilità sociale sia equamente ripartita tra tutti gli attori, siano essi datori di lavoro, lavoratori, o istituzioni”.
L’appuntamento regionale
Di questo scenario si parlerà domenica alle 11 nella sala Valduga della Camera di Commercio durante la cerimonia civile presieduta dal presidente regionale ANMIL nonché territoriale di Udine, Fernando Della Ricca, alla presenza dell’onorevole Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro, vicepresidente Regione Fvg, assessore regionale Riccardo Riccardi, dei consiglieri regionali Diego Moretti, Enrico Bullian, del prefetto di Udine e Pordenone, Domenico Lione, della direttrice della sede INAIL di Udine e Pordenone, Cristina Capobianchi, del segretario provinciale Uil, Luigi Oddo. Nell’occasione avverrà l’elogio funebre per il socio ad honorem Gaspare Rodolico da parte di Luigi Pischiutta.
Alle 9 in duomo verrà celebrata la messa da parte dell’arcivescovo Riccardo Lamba. Sarà un modo per dire stop agli incidenti sul lavoro e porre le basi per trovare nuove strategie che arrestino l’escalation drammatica.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto