Morto Massimo Battista,ex operaio Ilva che denunciò inquinamento
Stroncato da un tumore. Era consigliere comunale
TARANTO, 07 OTT - E' stato stroncato da un tumore all'età di 51 anni Massimo Battista, ex operaio dell'Ilva che denunciò l'inquinamento e si schierò contro il Siderurgico fondando, con alcuni colleghi, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, il movimento dell'Apecar che il 2 agosto 2012 bloccò un comizio dei leader sindacali in piazza della Vittoria pochi giorni dopo il sequestro dell'area a caldo dello stabilimento. Sposato, con tre figli, era stato candidato sindaco alle amministrative del 2022 per il movimento "Una città per cambiare Taranto" e siedeva in consiglio comunale tra i banchi dell'opposizione. Nel 2017 fu eletto consigliere candidandosi con il Movimento Cinque Stelle, che lasciò dopo qualche mese non avendo condiviso le scelte dei pentastellati sul caso Ilva, dopo l'accordo raggiunto al Mise con ArcelorMittal. Ex sindacalista, era stato destinatario di diversi provvedimenti disciplinari per le sue lotte. Le sue condizioni si erano aggravate dopo un iniziale miglioramento. "Purtroppo, la risonanza magnetica ha confermato il precedente referto: l'edema non si è assorbito e la cura cortisonica non ha dato i risultati sperati. Ora si tenterà con una combinazione di cortisone e una piccola dose di chemioterapia. Anche se comincio a sentire le forze venire meno e la voglia di lottare inizia a vacillare", aveva scritto qualche giorno fa. Ai familiari ha consegnato un ultimo messaggio postato sul suo profilo Facebook: "Dopo aver lottato con tutte le mie forze, per me, per la mia fantastica moglie e per i miei magnifici figli, la mia battaglia termina qui. Ho lottato tanto per questa città, ho sempre cercato di dare un futuro migliore alla mia amata Taranto. Ho combattuto come un solo leone sa fare. Ed e qui che vi saluto e vi abbraccio uno ad uno". (ANSA).
Pubblicato su Il Messaggero Veneto