Muore nel suo letto a 32 anni. La nipote lo trova senza vita. Aveva vissuto a Udine con la famiglia
Dramma a Valli di Chioggia, Luca Nicchetto abitava insieme ai genitori e alla ragazza. Sospetta emorragia, ma servirà l’autopsia per capire la causa del decesso
Muore nel suo letto a 32 anni per una presunta emorragia interna. A trovare senza vita martedì mattina, 24 settembre, Luca Nicchetto è stata la nipote sedicenne che abitava assieme al giovane nella casa dei nonni paterni, Armando e Rosa, nella zona della Pioppa, a pochi metri dalla laguna. Una tragedia che si somma alle molte traversìe vissute dalla famiglia Nicchetto negli ultimi anni.
Luca era il fratello minore di Jacopo, l’ex carabiniere in carcere dal 2017 per una rapina in un supermercato di Nola, finita in omicidio. Il militare si era macchiato di una serie di rapine nella zona del Padovano, per le quali ha patteggiato una pena di cinque anni, ma è stato poi condannato all’ergastolo per la morte di Pasquale Prisco, rimasto ucciso nella sparatoria che aveva seguito la rapina di Nicchetto e del suo collega Claudio Vitale in un supermercato della Campania.
Da allora i nonni hanno accolto in casa i figli piccoli di Jacopo e li hanno cresciuti, aiutando la madre, costretta molte ore fuori di casa per lavoro.
Nella stessa casa era tornato anche Luca dopo aver vissuto per un periodo a Udine con la compagna e i due figli. Di recente la moglie di Jacopo e il figlio minore si sono trasferiti a Mestre, mentre la figlia maggiore, impegnata negli studi superiori e con tutte le amicizie nella zona, ha preferito rimanere a casa dei nonni, assieme allo zio Luca con cui aveva un bellissimo rapporto.
E proprio lei martedì mattina ha scoperto il corpo dello zio sul letto, senza vita. I sanitari accorsi sul posto non hanno potuto purtroppo far altro che certificare il decesso. È probabile si tratti di un’emorragia, ma sarà solo l’esame autoptico a spiegare cosa abbia portato alla morte del giovane durante la notte tra lunedì e martedì.
«Buon viaggio zietto», scriveva martedì in un post la nipote, «per me sei sempre stato come un fratellone e lo sarai sempre nel mio cuore. So benissimo che mi proteggerai anche da lassù. Ti voglio bene. Il tuo sorriso non lo dimenticherò mai, come anche la persona che eri».
La notizia della morte di Luca, molto noto tra i giovani della frazione, si è diffusa velocemente provocando un’unanime reazione di cordoglio e di forte vicinanza alla famiglia Nicchetto, già così segnata dalla cattiva sorte.
La vicenda penale di Jacopo ha sconvolto all’epoca dei fatti non solo il quartiere Tombola, dove il carabiniere viveva assieme alla moglie, ma anche la frazione dove vivono i genitori. La famiglia, già molto riservata, da allora si era chiusa ancor di più nel riserbo, conducendo una vita piuttosto isolata e totalmente dedita alla crescita dei nipoti.
Ora una nuova enorme tragedia con la morte del figlio. Non ancora fissata la data dei funerali, in attesa degli esiti dell’autopsia
Pubblicato su Il Messaggero Veneto