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Festa del 25 aprile, le celebrazioni tra le polemiche. Scontro tra Fedriga e la presidente dell’Anpi di Padova sulle Foibe

A Udine il tradizionale corteo con il lancio dei garofani in via Poscolle e il discorso di De Toni che cita il monologo di Scurati

UDINE. Celebrazioni del 25 aprile tra le polemiche a Nordest. Scontro a distanza tra il presidente del Friuli Massimiliano Fedriga e la presidente dell’Anpi di Padova alla cerimonia del 25 Aprile svoltasi a Trieste. Poi il ministro Nordio contestato a Treviso. Ecco la diretta della giornata dedicata al 25 aprile

Le celebrazioni a Udine

A Udine si è tenuto il tradizionale corteo che ha attraversato la città. La cerimonia si è aperta al cimitero degli alleati di Tavagnacco. Qui, alle 9, alla presenza del sindaco De Toni, ha deposto una corona in onore dei 400 militari inglesi e statunitensi morti in Friuli durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il corteo si è postato poi in piazza Primo Maggio per proseguire per il centro storico e raggiungere piazza Libertà verso le 10. Sul terrapieno, dopo l’alzabandiera e la deposizione della corona al Tempietto dei Caduti, il primo cittadino ha pronunciato il consueto discorso istituzionale dove, in un passaggio, ha fatto riferimento al monologo di Antonio Scurati e alla libertà di espressione.

«Oggi celebriamo l'anniversario della liberazione d'Italia, dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Questo fascismo non è morto. E contro nazionalismo, razzismo, classismo e autoritarismo c'è un solo rimedio: la nostra difficile, faticosa, complessa democrazia costruita sui sacrifici e sul sangue di coloro che hanno combattuto ottant'anni fa».

Parlando di «fascismo che non è morto», De Toni ha citato due episodi recenti. «Il primo - ha detto - è quello dei manganelli usati dalla polizia lo scorso 23 febbraio a Pisa contro i giovani che partecipavano a cortei pro-Palestina». «Il secondo episodio è di pochi giorni fa - ha proseguito -: il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile cancellato dal palinsesto Rai. Una decisione che ha creato sconcerto anche all'interno di settori della televisione di Stato, perché la democrazia senza libertà d'informazione ed espressione non esiste».

A seguire la lettura delle motivazioni del conferimento delle medaglie al Valor Militare alla città di Udine in rappresentanza del Friuli: per la città di Cividale ha parlato la studentessa Sofia Luisa Fraziano, per Tolmezzo la studentessa Eleny Rovis, per Udine lo studente Filippo Aviani.

Sono intervenuti anche lo studente Arturo Nutta, il segretario generale della Uil Fvg Luigi Oddo in rappresentanza di Cgil-Cisl-Uil, e Mari Franceschini, vicepresidente nazionale dell’Anpi, che ha pronunciato l’orazione ufficiale. Il corteo, poi, si è diretto verso piazzale XXVI luglio, al Monumento della Resistenza.

La cerimonia a Trieste

Anche quello di quest’anno è stato un 25 aprile delle tensioni a Trieste. Da un lato si sono svolte le celebrazioni ufficiali per il 79° anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista in Italia nella Risiera di San Sabba, con l’ingresso al Monumento tornato a essere libero, senza prenotazione fino a un massimo di 2.200 persone. Celebrazioni che hanno visto uno strascico polemico tra il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e la presidente dell’Anpi di Padova Floriana Rizzetto.

Dall’altra all’esterno del Monumento nazionale si sono vissuti attimi di tensione, con il corteo dei manifestanti del collettivo "Burjana", che, dopo aver paralizzato il traffico da San Giacomo a Servola, ha raggiunto la Risiera di San Sabba.

Qui, davanti all’ingresso sbarrato dalla Polizia in tenuta anti-sommossa, è iniziato il lancio di petardi, con cori e urla fino alla scena finale, con i manifestanti che hanno circondato un'auto della Polizia locale, impedendole di muoversi: al volante l'ispettore Fulvio Sluga che è stato preso di mira con frasi ingiuriose.

Alla fine la situazione non è fortunatamente degenerata e la giornata si è conclusa senza scontri.

La polemica Fedriga-Rizzetto

Al termine della cerimonia il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha attaccato duramente la presidente dell'Anpi di Padova Floriana Rizzetto per le parole dette durante la cerimonia: "La rappresentante dell'Anpi di Padova in un luogo del dramma come la Risiera ha voluto umiliare un altro luogo del dramma come sono le Foibe facendo un passaggio riduzionista inaccettabile il 25 aprile. È una vergogna che venga qui da Padova a umiliare questa terra, questa gente e il sangue versato".

Il passaggio dell'intervento di Rizzetto all'origine del disappunto di Fedriga, ritenuto di fatto un passaggio riduzionista che secondo il governatore ha umiliato le Foibe è il seguente: "Anche le complesse vicende del confine orientale continuano a essere strumentalizzate per portare acqua alla propria parte politica spesso con autentiche manipolazioni di quanto è stato".

La cerimonia a Pordenone

"Tra fascismo e antifascismo non ci può essere una terza via, se non quella dell'ipocrisia. Chi rappresenta le istituzioni non può avere remore a condannare il fascismo e a definirsi antifascista ed è tanto più inammissibile che le abbia una presidente del Consiglio che è ai vertici dello Stato e che in tal senso dimostrerebbe di non essere compatibile con la nostra Costituzione, anzi di esserne culturalmente e ideologicamente estranea".

Il presidente dell'Anpi Loris Parpinel ha gelato le istituzioni schierate in piazzale Ellero a Pordenone per la cerimonia del 25 aprile. Per lui applausi dal pubblico, non dai rappresentanti del centrodestra, in tanti, tra le autorità.

In una cerimonia anticipata alle 8.30, e comunque partecipata, in piazzale sono tornate anche le contestazioni del passato. "Basta sindaco motosega, Palestina libera" hanno urlato più volte, durante gli interventi di Renato Pujatti (presidente della fiera) e Alessandro Ciriani, un gruppetto di ragazzi dell'area anarchica, mostrando uno striscione pro Palestina.

Nel suo intervento il primo cittadino ha condannato tutti i totalitarismi, fascismo e comunismo, e ha parlato del valore della libertà e della pace. Quest'ultima non sempre può essere mantenuta con il pacifismo, come ha aggiunto Ciriani citando i conflitti in corso.

Il sindaco, stigmatizzando anche il comportamento di chi di recente ha danneggiato il monumento al milite ignoto, ha ricordato il valore di quanti sono morti per garantire la libertà di cui i cittadini godono oggi.

A chiusura la banda ha intonato Bella ciao, cantata da cittadini e scout, non dalle istituzioni. La cerimonia è proseguita con un corteo per la deposizione della corona al monumento di Martelli nei giardini del Centro studi. Sei i sindaci e assessori in fascia tricolore che hanno sfilato. Ciriani ha lasciato il testimone al vice, Alberto Parigi.

Le parole di Paola Del Din

«La democrazia è una parola vuota se si continua a discutere sull'importanza del 25 aprile. Non bisogna discutere, ma costruire. I ragazzi, tutti, devono studiare la storia». Lo ha detto a Udine l'ex partigiana medaglia d'oro al valor militare e professoressa centenaria Paola Del Din, alla presentazione, nella sede del Comando della Brigata Alpina Julia, del libro Se il fuoco ci desidera (edito da Utet) di Alessandro Carlini, giornalista e scrittore.

Carlini ha già pubblicato per Utet nel 2023 «Nome in codice: Renata. Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto» ed è tornato in libreria con questa biografia completa di Renato Del Din, fratello di Paola, resistente caduto il 25 aprile del 1944, sottotenente degli alpini nato, partigiano anche lui decorato con la medaglia d'oro al valor militare.

«Per me la giovinezza è finita a Tolmezzo, quando Renato è morto, anche se non ero lì con lui - ha detto Paola Del Din - e da quando ho appreso la notizia della sua scomparsa ho pensato di dover fare qualcosa per lui nella Resistenza. Nel corso della mia missione per portare documenti oltre le linee penso che Renato mi abbia in un qualche modo protetto, e spesso mi rivolgevo a lui, come ho fatto una volta andando in una chiesa». Renato Del Din cadde durante l'assalto da lui guidato di soli 13 partigiani della Brigata friulana Osoppo contro la caserma della milizia confinaria e quella di un reparto tedesco a Tolmezzo, dove le donne, ha spiegato Carlini, «compirono uno straordinario atto di Resistenza femminile e civile, sfidando le autorità nazifasciste e onorando il corpo del partigiano ignoto con un funerale solenne». Oggi la medaglia d'oro Paola Del Din partecipa a un altro evento dedicato al libro di Carlini proprio a Tolmezzo, a ottant'anni anni esatti dalla morte del fratello.

Pubblicato su Il Messaggero Veneto