Operatore del 118 muore colto da infarto mentre soccorre una persona
E’ accaduto nella prima periferia di Roma dove Roberto Campigotto, 57 anni, di Moruzzo, si era trasferito poco priva dell’epidemia Covid
Un operatore del 118, Roberto Campigotto, 57 anni, è morto sabato mentre stava soccorrendo una persona nella prima periferia di Roma, nella zona di Monterondo.
Campigotto, originario di Brazzacco di Moruzzo, era un autista soccorritore del 118. E’ stato colpito da un infarto mentre con la sua squadra di medici e infermieri stava prestando aiuto a una persona in arresto cardiaco.
Nonostante l’arrivo dell’elisoccorso e la presenza dei suoi colleghi, per l’operatore friulano non c’è stato nulla da fare.
Negli ultimi anni si era trasferito a Sacrofano, a nord della città metropolitana di Roma Capitale, ma fino a poco prima del Covid aveva lavorato all’ospedale di Udine.
Qui il suo ricordo è rimasto indelebile, e chi ha avuto modo di lavorare al suo fianco lo ha descritto come una persona corretta e ben voluta da tutti: «Ricordo Roberto come una persona sempre gentile e corretta, capace di avere un buon rapporto con tutti», racconta Alberto Youssef, anche lui operatore del 118. In un primo momento attivo nei reparti del Santa Maria della Misericordia, Campigotto era poi diventato autista soccorritore del 118, eseguendo migliaia di interventi in città e nelle immediate vicinanze. A Morozzo si era fatto apprezzare anche come capogruppo dell’Ana di Alnicco. Dopo aver lasciato il Friuli si era rifatto una vita nel Lazio, risposandosi.
Lascia una figlia avuta con la prima moglie a Moruzzo e due figli ancora minorenni avuti con la seconda moglie (l’ha seguita nel suo paese, Sacrofano).
In Friuli vivono ancora la madre e il fratello di Campigotto. Unanime il cordoglio da parte del mondo sanitario e politico del Lazio e del Friuli Venezia Giulia.
«La notizia della sua scomparsa, per me, è stata terribile - ha detto il sindaco di Moruzzo, Albina Montagnese -. Roberto era una persona solare e sempre disponibile, ho tanti ricordi di momenti trascorsi insieme. Su tutti la trasferta per l’Adunata degli alpini a Rimini. Sono vicina alla sua famiglia in questo momento di grande dolore».
Questo il commento del sindaco di Sacrofano, Patrizia Nicolini: «Professionista stimato, dedito al suo lavoro, benvoluto da tutti».
Cordoglio espresso anche dal servizio sanitario regionale del Lazio e da Ares 118 Lazio: «Roberto era un autista soccorritore che metteva tutta la sua dedizione e professionalità a servizio del prossimo - ricordano i colleghi - ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse».
Pubblicato su Il Messaggero Veneto