Strage Suviana: 'Vincenzo schivo, lavoratore, da poco sposo'
Originario di Sinagra (Messina), aveva 36 anni
BOLOGNA, 10 APR - "Una persona educata, schiva, di poche parole, gentilissimo e soprattutto un grande lavoratore". È il ritratto che il sindaco di Sinagra (Messina), Antonino Musca, fa di Vincenzo Franchina, 36 anni, uno dei lavoratori morti ieri nell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana sull'Appennino bolognese. "Sono stato fino a poco fa dalla famiglia di Vincenzo, è un momento di grandissimo dolore. Siamo poco più di duemila abitanti, qui ci conosciamo tutti", spiega all'ANSA. Il dolore è quello di una intera comunità, sconvolta dalla tragedia, stretta intorno a una famiglia riservata. "Conoscevo bene Vincenzo, ho avuto il privilegio di celebrarne le nozze a gennaio scorso, 2023. Frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all'epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa. Una persona educata, di rara gentilezza come tutta la sua famiglia. Persone di grandissima dignità per le quali non posso che avere solo belle parole". Vincenzo e la moglie, infermiera al Gaslini di Genova pure originaria di un paese vicino Sinagra, avevano lasciato la loro terra per motivi di lavoro. Vivevano a Genova. "Vincenzo era dipendente di una ditta esterna che faceva lavori di manutenzione per Enel, non ricordo il nome", dice il sindaco. La famiglia Franchina è stretta nel dolore, "sicuramente verranno a Bologna ma non immediatamente visto che le salme sono sotto sequestro". "Ho ben poco fa fare - aggiunge Musca commosso - ma siamo a disposizione. Stiamo pensando sicuramente di proclamare il lutto cittadino". (ANSA).
Pubblicato su Il Messaggero Veneto