Caso Resinovich, negli anni ‘90 Liliana era rimasta incinta di Claudio Sterpin
Il marito Sebastiano Visintin la accompagnò ad abortire. È il retroscena emerso da un’intercettazione ambientale in cui lo stesso Visintin parla con una persona e racconta questo episodio, avvenuto nel 1990 o 1991, quando lui e Liliana erano già insieme.
TRIESTE Liliana Resinovich rimase incinta del suo amico Claudio Sterpin e il marito Sebastiano Visintin la accompagnò ad abortire. Emerge da una intercettazione ambientale in cui lo stesso Visintin parla con una persona e racconta questo episodio, avvenuto nel 1990 o 1991, quando lui e Liliana erano già insieme.
Questo elemento, secondo la consulente della famiglia Resinovich, Gabriella Marano, "valutato con le ulteriori emergenze di indagine, come il fatto che Visintin sapesse, come da lui dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio" fa capire che "Sebastiano non poteva non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio".
L’intercettazione
Nell'intercettazione, relativa a un colloquio del 5 marzo 2022, la persona chiede perché i coniugi non avessero avuto figli e Sebastiano Visintin racconta l'episodio che Liliana era rimasta incinta, non di lui, ma verosimilmente di Claudio Sterpin e che, molto probabilmente, lo stesso non era a conoscenza del fatto.
Liliana avrebbe confessato a Visintin, che era già suo compagno, di essere incinta e quest'ultimo la avrebbe accompagnata in ospedale per abortire, come testimonierebbe la documentazione sanitaria contenuta negli atti.
Per Gabriella Marano, Visintin sapeva, "come da lui stesso dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio, come confermato alla sottoscritta direttamente da alcuni testimoni che descrivevano questi fatti durante una conversazione avvenuta nel mese di agosto del 2021". Dunque, "Sebastiano non poteva non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio. Anche la qualità e la quantità dei contatti intercorsi tra i due, ovvero tra Liliana e Claudio, che ci consegna la consulenza informatica, va in questa direzione".
Le parole della consulente
Marano ha spiegato che il marito Sebastiano Visintin, nella stessa intercettazione ambientale in cui racconta dell'episodio di Liliana rimasta incinta di Sterpin, esprimerebbe anche preoccupazioni per le foto in cui sono ritratti insieme proprio Liliana (Lilli) e lo stesso Claudio Sterpin. Per la consulente si tratta di "un dato di indubbio valore probatorio, se letto unitamente ad altri elementi già acquisiti durante l'indagine".
"Visintin parla con una persona, dimostrando una buona confidenza, tanto da raccontarle fatti che, a suo dire, non aveva indicato nemmeno al suo avvocato - sostiene Marano - Sebastiano dice all'interlocutore di avere ancora delle foto di Claudio Sterpin con Liliana, 'parecchie', ma che queste si trovano negli hard disk sequestrati". Seguono "alcune battute non facilmente comprensibili al semplice ascolto, per cui non si comprende quali siano le circostanze di ripresa fotografica cui fa riferimento Visintin".
Dalla lettura della trascrizione, questa parte della conversazione non risulta riportata. Nella stessa intercettazione Visintin "si preoccupa circa il fatto se la difesa Resinovich abbia visto il contenuto del materiale sequestrato".
Le parole del fratello di Liliana
«Mia sorella e Claudio Sterpin, da sempre, hanno avuto una “relazione speciale” che, con alti e bassi, si è trascinata negli anni, fino agli ultimi tempi; questo ormai si può considerare un dato certo, nonostante il marito Sebastiano continui goffamente a negare». Lo sostiene Sergio Resinovich, fratello di Liliana, ribadendo che sua sorella «non aveva ragioni per suicidarsi e più andiamo avanti con le indagini e più mi convinco di come questa ipotesi sia assurda e inverosimile».
«La storia di mia sorella è, purtroppo, ancora scritta male - ha proseguito Sergio Resinovich - Non voglio scegliere la verità, mi auguro solo che, invece, la stessa sia cercata senza pregiudizi e in modo pieno. Tante ancora le mezze verità, tanti i punti oscuri».
Sergio ha anche sottolineato che «dai documenti di indagine emerge come Lilli, agli inizi degli anni 90, ebbe addirittura una gravidanza, scaturita molto probabilmente proprio dalla relazione con Claudio Sterpin», elementi «certi che, in nessun modo, possono essere messi in discussione, neanche da Visintin».
Resinovich ha spiegato che, infatti, «la circostanza della gravidanza è proprio lui a riferirla a una persona, durante una conversazione intercettata, nella quale inoltre aggiunge che fu lui ad accompagnarla presso la struttura sanitaria per l'interruzione della stessa». L'esistenza della relazione «è anche supportata da una dichiarazione, acquisita dagli inquirenti subito dopo la scomparsa di Liliana, di una sua amica». L'auspicio è che tali elementi, «e non solo la scienza, unitamente ai comportamenti di tutti i soggetti coinvolti a qualunque titolo nella vicenda di Lilli», siano «valutati tutti insieme, perché solo così si può scrivere in modo corretto il dramma che ha colpito la mia famiglia».
La Procura: solo gossip
«Non mi interessa nulla di questa cosa che non ha niente a che vedere con i reati. Questo è gossip, non mi interessa né confermare né smentire. È al di là di quello che io ritengo doveroso da parte nostra». Lo ha detto il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, in merito ai nuovi dettagli emersi sulla relazione che intercorreva tra Liliana Resinovich e Claudio Sterpin. Parlando a margine di un incontro delle indagini sulla morte della donna, il procuratore ha chiarito che «per il momento non ci sono novità. Noi abbiamo dato la parola alla scienza, abbiamo un'équipe di consulenti di capacità indiscusse a livello internazionale, aspettiamo che facciano il loro lavoro». Il riferimento è alle analisi in corso sulla salma di Liliana Resinovich, condotte dalla consulente della procura, l'antropologa forense Cristina Cattaneo.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto