Morta Irene Camber, mito triestino della scherma mondiale
Fu la prima azzurra a vincere le Olimpiadi (Helsinky 1952) nel fioretto, ma anche una pioniera nella vita civile: fu la prima donna laureata in Italia in chimica industriale
TRIESTE “Questa notte è venuta a mancare un n. 1 della scherma mondiale, una Donna eccezionale: Irene Camber”. Con queste parole il nipote Piero Camber ha dato l’annuncio sui social della scomparsa, a 98 anni, di uno dei miti dello sport triestino e nazionale: Irene Camber, una tra le 10 atlete italiane di ogni epoca capace di aggiudicarsi sia la medaglia d’oro ai Giochi olimpici che ai campionati mondiali.
Nata a Trieste nel 1926, figlia del "poeta soldato" Giulio Barni Camber, Irene Camber lega il suo nome alla storia dello sport italiano con la conquista di due medaglie ai Giochi Olimpici - l'oro individuale a Helsinki nel '52 e il bronzo a squadre a Roma 1960 - e di due titoli mondiali, sempre nel fioretto, ottenuti nell'arco degli anni '50.
La passione per la scherma maturò nel tempo, in quanto in realtà Irene Camber guardava altrove, alla natura e alla montagna: «Infatti, in realtà io amavo lo sci - aveva rivelato l'olimpionica in un’intervista di qualche anno fa - e per lo sci ero pronta a qualsiasi sacrificio, ma all'epoca non era poi così semplice raggiungere una pista, soprattutto da una città di mare. Me ne feci una ragione - aggiunge - ma ricordo sempre bene l'amore enorme che nutrivo per gli sport sulla neve».
Le piste innevate si sono quindi ben presto trasformate nelle pedane internazionali del fioretto, tra Olimpiadi e campionati mondiali.
Nella sua carriera ha partecipato a ben cinque Olimpiadi (a Roma, nel 1960, conquistò una medaglia di bronzo).
Sport dunque, ma non solo. Irene è stata la prima donna laureata in chimica industriale all’Università di Padova. Madre di 3 figli, aveva numerosi nipoti e pronipoti.
Oggi Camber sarà ricordata a Napoli da tutto il movimento schermistico nazionale e continentale nel corso dei Campionati Europei giovanili cominciati ieri al PalaVesuvio.
Il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, ha espresso «l'infinito cordoglio di tutto il nostro mondo per la scomparsa di una straordinaria protagonista in pedana e non solo».
I funerali si svolgeranno lunedì 26 febbraio alle 10.30 nella chiesa prepositurale dei Santi Pietro e Paolo di Lissone.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto