Il Taxi proibito del regista prigioniero
Il 27 uscirà il film “Orso d’oro” firmato dall’iraniano Panahi, condannato a 6 anni
ROMA. Sei anni di prigione, da scontare ai domiciliari, e il divieto almeno per i prossimi 20 anni di girare film, scrivere sceneggiature, concedere interviste e uscire dall'Iran: sono le condanne subite nel 2010 dal regista Jafar Panahi, per aver supportato le manifestazioni popolari del 2009 che chiedevano più democrazia nel Paese. Il cineasta però non si è fatto fermare: ha continuato clandestinamente a raccontare la sua realtà e l'Iran in This is not a film (2011), Closed Curtain (2013),...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto